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Tabella delle ricompense: quando usarle e quando non usarle

dare caramelle ai bambini fa male
Disciplina Dolce

Tabella delle ricompense: quando usarle e quando non usarle

La tabella delle ricompense è uno strumento basato su bisogno degli adulti e non sui bisogni dei bambini; partiamo da questo per capire perché si tratta di uno strumento da usare con cautela e con molta meno scioltezza di quando non ci abbiano abituato a fare negli ultimi 15-20 anni.

Cercherò di spiegare perché, se le usi, è il caso che inizi a diminuirne l’utilizzo (con strategie alternative che indico a fine articolo) e se non le usi… forse è meglio così.

NB: esistono comunque dei casi specifici per bambini con bisogni speciali in cui l’uso di una tabella e di uno schema può essere di aiuto;
in questi casi è bene chiedere un consulto ad uno psicologo, psichiatra e/o a educatori ed educatrici specalizzate in BES; evitiamo diagnosi fatte in casa di disturbo dell’attenzione o simili; ci sono persone con studi specifici, facciamoci aiutare da loro.

Cosa sono esattamente le tabelle delle ricompense

tabelle dei premi

In Italia le tabelle delle ricompense sono diventate particolarmente popolari grazie ad un programma della tv generalista, SOS Tata, che mei primi anni duemila era seguitissimo da genitori ed educatori; oggi intorno alle tabelle delle ricompense (o tabelle del buon comportamento, a seconda di quanto il produttore sia consapevole del fatto che un segmento di mercato rifiuta il concetto di punizioni e ricompense) c’è un business milionario.

Questo strumento è dovuto al fatto che la tabella delle ricompense perché promette una scorciatoia, un percorso che da A va verso B;
il tuo bambino è viziato? il tuo bambino non è obbediente? il tuo bambino è pigro e non collabora? (e altre mille etichette che mettiamo addosso ai nostri figli)?
Usa la tabella delle ricompense e risolverai tutto.

E i genitori sono spesso un target merceologico facile, perché la società non è proprio “family friendly” e i poveri genitori hanno bisogno di aiuti pratici che altrove non trovano e sentono il peso di dover sfuggire anche da giudizi del mondo esterno sui loro bambini e sulle loro famiglie.
E quindi voilà, usiamo uno strumento per trasformare il bambino da pigro a performativo.

Tabella delle ricompense:
daresti la droga a tuo figlio?

dare caramelle ai bambini fa male

Nel nostro sistema celebrale esiste un così detto “sistema di ricompensa” , un gruppo di strutture neurali responsabili della motivazione, dell’apprendimento associativo, delle emozioni positive.


Si tratta di strutture utili alla nostra sopravvivenza e assolutamente utili, quando di tipo primario o intrinseco (il cibo e la sessualità, il raggiungimento di un obiettivo piccolo o grande che sia).


Quando il sistema di ricompensa inizia ad agire in senso condizionato ed estrinseco, si creano quelle che chiamiamo dipendenze (per intenderci, sull’iper stimolazione del centro di dipendenza agiscono tutti i tipi di droghe).


Le tabelle delle ricompense, come ogni forma di ricompensa per un bambino che fa un’azione che piace a noi adulti, crea un vero e proprio sistema di dipendenza dalla ricompensa:

Quando un bambino riesce a fare qualcosa, ha già in sé su un piano fisiologico e cognitivo un senso si soddisfazione.
Ha raggiunto un obiettivo, lo sa e ne è orgoglioso.
Se iniziamo ad inserire in modo costante un premio ai loro traguardi, quello che generiamo è il senso per cui un obiettivo, ha realmente senso solo se riconosciuto ufficialmente dalla figura adulta di riferimento.

Il rischio più serio sta nel fatto che magari, seppur nell’immediato, riusciamo a creare un adorabile bimbo che apparecchia e sparecchia la tavola come un ometto, alla lunga faremo crescere una persona che non comprenderà il suo valore finché qualcuno non gli/le darà una qualche forma di ricompensa.
Se siamo stati cresciuti con premi e punizioni, può essere utile ora che siamo adulti fermarci a riflettere sul rapporto che abbiamo con il riconoscimento da parte degli altri, su quanto sia ancora (troppo) importante per molti di noi l’approvazione di un genitore, di quando valutiamo il nostro valore o disvalore in base a quello che guadagnamo. (in un altro articolo ho fatto una riflessione su quanto l’educazione che abbiamo ricevuto può aver influito su di noi, oggi. Se ti va di leggerlo e farmi sapere cosa ne pensi, lo trovi qui).

Le tabelle provocano tensione e rabbia e ansia da prestazione

Aggiungiamo alla tabella delle ricompense il fatto che non sempre i task da premiare sono alla portata reale dei nostri bambini.
Il non essere sempre abbastanza alla portata di un compito che implica una ricompensa crea ansia, rabbia e frustrazione.

Se poi ci sono fratellini o sorelline di altre età, subentra anche la prestazione legata al confronto e alla competizione, non propriamente un toccasana per la coltivazione armoniosa di un buon rapporto tra fratelli e sorelle.
Noi adulti a volte non ci pensiamo, ma anche il semplice apparecchiare la tavola ha un livello di difficoltà diverso per un bambino di 5 anni e per uno di 6; “mettere in ordine la cameretta” non è un concetto sufficientemente tangibile per un bambino di 5 anni a differenza di quando può esserlo per un fratellino di appena 10 mesi più grande.

Un approfondimento sul concetto di tangibilità e di quanto sia importante per i bambini.

Le Tabelle delle ricompense non danno spazio alla correzione in autonomia

arte del gioco

Le tabelle delle ricompense e il marketing ad esso associato contrabbanda questo strumento come fonte di autonomia.
Non è così. Se dobbiamo citare Maria Montessori, prima grande esploratrice del concetto di autonomia del bambino, premi e punizioni sono quanto di più lontano dallo sviluppo di autonomia di movimento e di pensiero.

Se questi premi li mettiamo addirittura a sistema attraverso delle tabelle sempre presenti, sempre appese in bella vista in casa… ansia e stress si uniscono alla necessità di “visualizzare” costantemente degli achievement, degli obiettivi, che i bambini spesso non hanno contributo a stabilire.

Ma quindi, come fare per abituare i bambini a compiere importanti azioni quotidiane, dal mettere in ordine la cameretta al mettere il pigiama da solo, imparare a mangiare da solo, “fare il bravo”, fare i compiti, diventare autonomo?

La disciplina dolce ci aiuta moltissimo in questo. Ecco come sostituire con metodi un po’ più pazienti e lenti ma molto più utili, il sistema delle ricompense messe a sistema dalle tabelle:

Sì, come avrai notato, per far crescere i nostri bambini come persone autonome, collaborative, rispettose… una lista di cose da fare dobbiamo seguirla prima di tutto noi genitori 😉

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