Nella disciplina dolce diamo regole ai bambini perché sappiamo che le regole sono per loro importantissime. Ma per farle rispettare non basta dirle, e non basta dirle una sola volta. Bisogna renderle tangibili e ripetitive. Ecco alcuni consigli (pratici e tangibili) dal mondo delle neuroscienze infantili.
I bambini hanno bisogno di regole e di “routine” da rispettare; servono per dare loro dei punti fermi, dei punti di partenza e di arrivo e anche dei confini che loro dovranno spostare un po’ più in là al momento giusto.
I bambini non hanno bisogno di premi e punizioni per seguire e incamerare queste regole, ma hanno bisogno di esempi e di genitori che siano guide sicure..
Detto questo, come fare per far rispettare le regole senza urlare, senza sgolarsi, senza arrendersi quando sembra che i bambini davvero non ne vogliano sapere?
Ecco tre consigli che vengono non solo dai miei anni come educatrice e pedagogista ma anche dal mondo delle neuroscienze.
1. Rendere una richiesta/regola più facile da capire per loro, rendendola tangibile
Le neuroscienze infantili ci spiegano che, al di sotto dei sei anni, i bambini non hanno capacitò di astrazione: hanno un’immaginazione ncredibile, creano dei mondi che noi non siamo neanche in grado di immaginare lontanamente… ma il loro rapporto con i nostri archetipi sociali sono ancora in costruzione.
In particolare ci sono dei concetti che loro davvero faticano a capire, ad esempio il tempo e persino alcune azioni che conoscono e svolgono ma che non riescono ancora realmente a capire.
Per cui, come abbiamo già detto in altri articoli e spesso su Instagram, invece di dire “tra dieci minuti si va a nanna” è molto meglio dire “quando finiscono i cartoni si va a nanna”, “quando ci alziamo da tavola, ci laviamo i denti e poi a letto”.
In questo modo la regola viene inserita in una sequenza di azioni tangibili e comprensibili, come piccole missioni finalmente alla loro portata.
2. Accompagnare la richiesta tangibile con l’azione visiva
In un recente reel su Instagram ho fatto degli esempi pratici e tangibili anche per adulti su cosa intendo per “unire concetti tangibili detti a voce ad azioni visualizzabili”.
Guardalo quando vuoi.
Abbiamo spiegato e capito che dire “mettiamo le macchinine e le bambole nel cesto” per un bambino sotto i sei anni è più facile da capire ed eseguire rispetto alla richiesta “metti in ordine” (ordine? qualcuno ha mai realmente capito cosa è l’ordine? Io ho superato i 30 e faccio ancora fatica… immagina un bambino).
Ora, se al concetto verbale tangibile accompagniamo anche l’azione di prendere una macchinina e una bambola e le mettiamo nel cesto, fingendo di iniziare a fare l’attività con loro, sarà ancora più semplice far seguire la regola.
In fondo, pensa a quanti appunti abbiamo preso noi negli anni della scuola e dell’università: anche se capiamo i concetti, avere qualcosa di pragmatico da visualizzare ci aiuta ad interiorizzare, anche da adulti.
Il potenziale della visualizzazione inizia proprio nelle regole e nelle routine durante l’infanzia.
3. Non basta dire e fare una sola volta: il potere della reiterazione
Quante volte mi sento dire “l’ho detto mille volte, ma lui/lei non lo fa”.
Per noi genitori spesso stanchi, mille volte sono in realtà sì e no due o tre volte, e poi ci arrendiamo al fatto che nostro figlio è monello e non vuole saperne di regole (attenzione al grosso rischio delle etichette).
Mettiamoci l’anima in pace: per rendere una regola tale, per far capire ad un bambino un concetto che noi riteniamo importante… bisogna ripeterlo in modo chiaro e tangibile più volte.
E poi, ovviamente, essere noi stessi i primi a non fare troppe deroghe, perché ci fa comodo.
Se la regola che vogliamo stabilire per il loro bene è “niente tablet per mangiare”, dobbiamo fare in modo di non soprassedere noi stessi alla regola alla prima occasione possibile.