Cosa vuol dire essere un genitore autorevole?

Elena Cortinovis - pedagogista consulente
Disciplina Dolce

Cosa vuol dire essere un genitore autorevole?

Essere un genitore autorevole è quello che molti vorrebbero, pensando a ciò che è bene per la crescita dei figli e per alimentare i rapporti interfamigliari. Spesso non si pensa a quanto imparare ad essere autorevoli (cosa non semplicissima, come vedremo a breve) possa essere uno sforzo utile in moltissimi ambiti della vita, non solo quello genitoriale.

La cosa più difficile per chi si avvicina alla Disciplina Dolce è quella di passare dall’abitudine di pretendere rispetto alla pratica, a lungo termine, di guadagnarselo.

Imparare ad essere un genitore autorevole è talmente tanto “life changing” da imporre un cambio proficuo di approccio in tutti i settori sociali della vita. Se passiamo dall’abitudine interiorizzata dell’essere autoritari e diventiamo autorevoli come genitori, sarà impossibili non essere anche leader autorevoli sul lavoro, tra mi amici, nei gruppi sociali di riferimento.

Puoi ascoltare i contenuti di questo articolo e qualche approfondimento in più nella puntata 40 del mio podcast.

Che differenza c’è tra l’approccio autoritario e l’approccio autorevole

La leadership, in famiglia come nella vita, ci è stata trasmessa fino ad oggi come autoritaria, ed è complesso liberarsi da schemi che, per vari motivi, hanno portato avanti la società e le famiglie per decenni, per non dire secoli.

Un adulto autoritario impone azioni e schemi comportamentali con la paura (attenzione a questo passaggio: un adulto autoritario non impone solo azioni qui ed ora, ma anche interi schemi comportamentali che accompagnano i figli per tutta la vita, anche nelle altre relazioni).

E come avviene l’imposizione? La sola forma nel schema autoritario per imporre un comportamento è la paura.
Non necessariamente il terrore delle cinghiate, sia ben chiaro.
Anche la paura di “non andare al parco”, la paura del “non ti faccio più giocare”, la paura del “non ti voglio più bene”.

Una guida autorevole è, invece, una figura empatica, che verbalizza le sue richieste e le sue regole, che comprende l’importanza della concertazione di una regola e poi la rispetta con massima coerenza.
Un leader autoritario detta una regola, salvo poi decidere quando può non essere rispettata, con leggerezza.
Il genitore autorevole è quello che ci mette qualche tempo in più per capire quale è la giusta regola, ma una volta concertata sta attento al massimo per essere coerente con quanto concertato.

Sull’importanza enorme delle regole nella Disciplina Dolce, ti lascio questo approfondimento.

I tempi di costruzione dell’autorevolezza

genitori autorevoli

Un’altra enorme differenza tra lo stilo autoritario e quello autorevole sta nel tempo:

una guida autorevole sa che per costruire la propria leadership (cioè la fiducia da parte degli altri membri della comunità) serve tempo.
Una guida autoritaria pretende con la forza che la sua leadership sia accettata subito.

Attenzione, perché quando parliamo di genitorialità la forza non è solo quella fisica ma anche e soprattutto quella mentale.
Un genitore sa di essere più forte dei figli piccoli, perché ha strumenti, esperienza, potere oggettivo sul piano pratico e decisionale.
Se usa questa sua posizione per imporre, il suo ruolo di guida sarà limitato nel tempo.
Ma poi un giorno i figli crescono (e oggi l’adolescenza arriva intorno agli 11 anni, non più i 15-16 come un tempo) e a quella soglia, il “potere” del figlio aumenta e diminuisce la sua paura.
E se non si è lavorato sull’empatia e sulla leadership autorevole, il rapporto tra genitori e figli rischia di sgretolarsi perché vengono meno i presupposti su cui si era poggiata, cioè il gioco forza basato sul potere.

genitori autorevoli

Ecco perché l’essere un genitore autorevole è un investimento a lungo termine, che ci consente di essere ancora dei punti di riferimento e delle guide per tutta la vita dei nostri figli.

Il termine autorità fonda le sue radici su un modello gerarchico strutturato in piramide (relazionale) con il capo che è in cima e sotto ci son tutti gli altri.
Il capo autoritario deriva dall’assegnazione di un ruolo, una carica che serve al sistema per essere funzionale e funzionante.
Si tratta di un sistema che funziona solo a breve termine, nei casi di “emergenza” e sopravvivenza nell’immediato.

L’autorevolezza è una carica che si crea spontaneamente per empatie e per la capacità del soggetto di essere un leader.
La tua carica e il tuo valore come leader lo acquisisci perché ricevi un riconoscimento dagli altri, nel lavoro, nella società e anche con i tuoi figli.

Esercizi di autorevolezza: piccoli consigli per imparare ad essere un genitore autorevole

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