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Quando tuo figlio reale non è come il figlio ideale (e quando non sei il genitore che avevi immaginato)

figlio reale vs figlio ideale
Disciplina Dolce

Quando tuo figlio reale non è come il figlio ideale (e quando non sei il genitore che avevi immaginato)

Ci siamo immaginate un figlio ideale, e ce ne troviamo uno che con la sua indole, le sue caratteristiche, pregi e difetti, non è come lo immaginavamo e, ovviamente, capiamo di non essere i genitori che abbiamo immaginato di essere. Come gestire questo confronto impari?

“Perché non mi ascolta e non capisce che parlo per il suo bene e non per il mio?”
“Perché fa scenate nel supermercato?”
“Ma io, che sono così estroverso e solare, come posso avere un figlio così chiuso?”
“Ma perché sono così empatica e mi trovo un bimbo egoista ed egocentrico?”  

“Ma cosa ho fatto di male?” 

Se anche tu, nella tua vita da genitore, hai fatto un pensiero di questo tipo, e magari te ne sei anche vergognato, sappi che non sei solo. 
Oggi affrontiamo il tema del confronto impari tra figlio reale e figlio ideale e, ovviamente, tra i genitori che siamo e quelli che avevamo immaginato di essere.

Puoi ascoltare i contenuti di questo articolo da qui. 

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La creazione del figlio (e del genitore) ideale: da dove nasce 

Prima di avere un bambino, siamo stati bambini a nostra volta. 

Nella nostra infanzia ci sono state cose belle, di certo, ma anche piccole-grandi ferite che i nostri genitori, spesso inconsapevolmente, ci hanno causato.

Il figlio ideale e soprattutto il genitore ideale nasce già da lì, da quelle ferite che decidiamo di non infliggere mai ai nostri piccoli, da quel pensiero secondo cui “io questo errore dei miei genitori non lo farò mai”. 

E, di conseguenza “mio figlio sarà di certo meno timido di me/meno viziato di mia sorella/meno chiuso del figlio dei vicini di casa”. 

Poi iniziamo a conoscere altri genitori e vediamo scene che spesso giudichiamo. 
Bambini che per mangiare devono essere inseguiti per tutta casa, bambini sempre davanti al tablet, bambini egocentrici o bambini “mammoni”. 

E noi lì a commentare, magari con il futuro padre/madre dei nostri figli, dicendo “noi con i nostri figli non faremo mai così (ed ecco il genitore ideale) e loro non saranno mai cosà (ed ecco il figlio ideale)”. 

figlio ideale

La nostra idea si scontra con la realtà

Poi la realtà, insieme ai bimbi, ci piove addosso. E dopo tanti anni, confrontarsi con quell’ideale al quale non riusciamo a star dietro, diventa sfidante e difficile. 

C’eravamo immaginati un bambino aperto, empatico e invece può essere chiuso, egocentrico. E lì non riusciamo ad essere razionali e accettare la cosa.
Non lo accettiamo prima di tutto perché non vediamo nel bambini quella versione di noi stessi in miniatura o, ancora più spesso, non la versione di essere umano che avremmo voluto essere noi, senza riuscirci.

Arrivati a questo punto, cosa possiamo fare?

istinto materno e disciplina dolce

Smontare l’ideale, abbracciare il reale (poco a poco)

Come in tutti gli ambiti, un coach aiuta a raggiungere grandi cambiamenti attraverso piccoli passi e quello che cerco di fare con tutti voi che mi leggete e ascoltate è proprio questo. 
Quindi, come fare per smettere di lottare contro un ideale irraggiungibile? 

Prima cosa da capire: il genitore ideale (per fortuna) non lo raggiungeremo mai. 

Se però nel nostro approccio c’è qualcosa che non ci piace e nel quale non ci riconosciamo, possiamo cambiare, piano piano, approccio. 
(Tool di supporto in più: leggi i miei articoli su questo blog, segui il mio podcast, seguimi su Instagram).

Un figlio non si fa e non si costruisce:
si accompagna 

figlio ideale e figlio reale

Altra consapevolezza che dobbiamo imparare ad accettare: indipendentemente dal nostro approccio educativo, che è di certo segnante nella sua vita, ogni bambino ha una sua personalità. E questa personalità e queste inclinazioni cambiano nel corso della vita. 

Capita molto spesso che i figli, ad un certo momento della vita, si rendano conto che i genitori non li conoscono affatto e anche molti genitori, ad un certo punto, hanno questa sensazione. Quanti genitori di adolescenti pensano “non conosco più mio figlio”?
 
Questo è legato al fatto che passiamo tanti e investiamo tante energie nel cercare di indirizzare quel figlio ideale invece di fare una cosa molto più semplice: conoscere giorno dopo giorno i nostri figli reali.
 
Un figlio non sono ha una sua personalità e un’indole che prescinde da noi ma come ogni persona cambia ogni giorno e ogni giorno dobbiamo cercare di conoscerlo, più che di “costruirlo”. 

Dall’essere un genitore perfetto al genitore giusto per i nostri figli

ambientamento e distacco

Questo è un passaggio chiave. 

Conoscendo meglio le sue reali inclinazioni (che possono essere diametralmente opposte rispetto alle nostre, anche se ci somiglia tanto fisicamente), le sue ambizioni, che possono cambiare come i suoi gusti, possiamo aiutare noi stessi ad essere non dei genitori perfetti, ma quelli più giusti per accompagnare loro. 

Proprio così avviene la “costruzione” di un genitore non ideale, ma migliore di quello che noi stessi immaginavamo di poter essere. 

Piccolo esercizio: 

Prendi un foglio e descrivi le caratteristiche di quel figlio ideale che hai sempre immaginato. 
Dall’aspetto fisico al carattere, poi portati avanti e scrivi anche quello che farà da grande, come scelta degli studi e lavoro. 

Nella seconda metà scrivi quelli che invece il bambino è, nel bene e nel meno bene. 
Ricorda e annota ovviamente anche in cosa è unico, persino al di sopra delle tue aspettative iniziali. 
Quando ti fa ridere, quando ti stupisce, cose che non credevi fossero possibili in un bambino e che invece sono lì, proprio nel tuo.

Aggiorna questo elenco e sarà più facile ricordare che, alla fine, del figlio ideale, ne facciamo volentieri a meno. 

Lo lasciamo lì, accanto ai sogni adolescenziali del partner ideale (che magari adesso neanche sopporteremmo). 

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