Bambini monelli e oppositivi: come gestirli e capirli

bimbo disobbediente -
Disciplina Dolce

Bambini monelli e oppositivi: come gestirli e capirli

Da sempre noi adulti usiamo il termine di “bambini monelli” per definire una tipologia incredibilmente vasta di atteggiamenti, azioni e reazioni dei bambini.
Passiamo dal lamentarci dei nostri bambini monelli al dire che in fondo tutti i bambini devono essere un po’ monelli, come se fosse una spia di salute mentale tanto fumosa quando la sensazione di averli fuori dal nostro controllo.

Ma cosa e come sono i bambini monelli? I nostri lo sono?

Si tratta di bambini che fanno i dispetti e ci sfidano?
Si tratta di bimbi e bimbe che dicono sempre di no e che non rispettano le regole?
O si tratta di bambini che sono aggressivi con altri bambini?

Il peso delle etichette

pressioni sociali nell'infanzia - bipin-saxena-unsplash

Il problema principale dei “bambini monelli” è proprio questo: abbiamo affibbiato loro un’etichetta che, in sé, non vuol dire niente.
Chi segue la disciplina dolce sa, invece, che ogni comportamento dei bambini, anche quelli che vogliamo legittimamente correggere, hanno delle cause e vanno osservati per quello che sono.

Ad esempio, un bambino “monello” è quello che non vuole saperne di seguire le regole e le routine della famiglia?
Cerchiamo di focalizzarci sul problema e capirne le cause. Una delle cause per cui un bambino sembra non volerne sapere di adeguarsi ad una prassi logica e sicura, come mangiare tutti insieme ad un determinato orario, come lavarsi i denti prima della nanna, come non guardare troppa TV o non mollare il tablet potrebbe essere, tra le altre cose, il fatto che la regola che diamo non è sufficientemente chiara e troppo spesso noi stessi facciamo deroghe.

Ho spiegato meglio questo meccanismo nell’articolo “MIO FIGLIO NON RISPETTA LE REGOLE”

Oppure potremmo definire monello un bambino che dice sempre di no, bambini molto litigiosi, i bambini che ci sfidano.
Anche in questo caso, oltre a ricordarci che i bambini al di sotto dei cinque anni non hanno la reale capacità di “sfidarci” e quello che noi vediamo come sfida è solo un nostro archetipo,

Leggi anche “BAMBINI MANIPOLATIVI: COME FUNZIONA LA MANIPOLAZIONE NELL’INFANZIA

Per molti genitori, il concetto di “monello” si applica ad un bambino molto vivace, che non sta mai fermo o che ha comportamenti che appaiono violenti.
Ma anche in questo caso, serve una disambiguazione nella nostra percezione da adulti: i bambini non possono, da soli, capire causa ed effetto delle loro azioni e non fanno del male con intenzione. Stanno studiando le reazioni che seguono ad ogni azione, senza l’intento di far o farsi del male.

Leggi anche “LITIGI E AGGRESSIVITA’ NEI BAMBINI, COME FARE?”

i bisogni dietro gli atteggiamenti

Se il primo passo per capire cosa porta un bambino ad avere alcuni comportamenti è cercare il bisogno nascosto dietro quel comportamento o ciò che esso significa, un momento di riflessione va dedicato anche a noi, come genitori.

Chiediamoci, quali sono i motivi per cui noi genitori riusciamo a gestire meglio alcuni atteggiamenti dei nostri figli, e meno bene altri, che ci portano a definirli “monelli”?

l dolce guida - elena cortonovis pedagogista


Ho dedicato un intero video corso proprio a questo, a come comprendere l’iceberg del capriccio e degli atteggiamenti apparentemente ostili e sfidanti dei nostri bambini.

Voglio saperne di più

Come fare con i bambini monelli

Al netto del fatto che, come dico anche nell’anteprima del video corso, alcuni atteggiamenti complessi o ostili sono l’iceberg di una mente in continua evoluzione, e sta a noi adulti trovare gli strumenti per decodificarli, ti do alcuni punti preliminari dai quali partire con i tuoi bambini.

Smettere di definirli monelli

Questo è il primo importante cambiamento nell’approccio mentale, indispensabile per noi genitori. Le etichette diventano facilmente delle profezie (o maledizioni vere e proprie) che si avverano;

“Mio figlio ha una personalità davvero forte!”
“Ha un carattere difficile, non possiamo farci nulla”
“Mio figlio è un monello”
“La piccola è molto dispettosa, mentre la bimba grande ha un carattere molto più dolce”.

Queste non sono definizioni della reale personalità o carattere dei nostri figli: queste sono etichette che diamo loro, per renderci la vita da genitore più semplice da decodificare.

Se diamo un’etichetta, sarà difficilissimo per un bambino e poi adolescente e poi giovane adulto, liberarsene e diventare quello che davvero vuole e può essere.

Se i bambini sentono dire sempre che “Mia figlia è una prepotente, ha un caratteraccio”, si creerà ciò che la psicologia chiama profezia che si aiuto avvera: Io credo in una cosa e quella cosa si avvererà perché sarò io a farla avverare inconsciamente.

Impariamo a distinguere le etichette da reali caratteristiche, tra personalità e temperamento.

A tal proposito, ti consiglio di leggere RICONOSCERE CARATTERE, PERSONALITA’ E TEMPERAMENTO DI UN BAMBINO

Interrompere i circuiti di premi a punizioni

Premi e punizioni sono delle nostre zone di confort, quelle aree di azione in cui crediamo di essere sempre al timone della nave.
In realtà, punire o premiare, invece di concentrare il proprio approccio pedagogico al far capire il senso delle azioni e il rapporto tra azioni e conseguenze è limitante tanto per lo sviluppo sano dei nostri bambini, quanto per il nostro rapporto futuro con loro.

A tal proposito, sono certa che ti interesserà sapere COSA VUOL DIRE DAVVERO ESSERE UN GENITORE AUTOREVOLE

Non fare confronti con gli altri bambini

I bambini subiscono molte pressioni sociali nell’infanzia, spesso proprio a partire dai paragoni costanti che noi genitori facciamo con i figli degli altri.

So bene che anche noi siamo vittime di questo peso sociale, e siamo spesso costretti dal mondo circostante a vedere che quella mamma ha fatto un ottimo e veloce spannolinamento, mentre noi no.
E qualcuno prima o poi ci farà notare che il figlio ti Tizio già recitava la Divina Commedia a otto mesi, mentre nostro figlio ancora non parla in modo spedito a due anni.
Ma il nostro compito come genitori è anche (e soprattutto) proteggere i nostri figli da queste dinamiche di costante prestazione.

Sarà un nuovo modello di crescita, con i nostri figli, anche per noi grandi.

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