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Se tuo figlio ti obbedisce, ti devi preoccupare

bimbo disobbediente
Disciplina Dolce

Se tuo figlio ti obbedisce, ti devi preoccupare

“Che bravo bambino obbediente” era, una ventina di anni fa, il migliori complimento che un’educatrice potesse fare ad un bambino, parlando ai genitori.

Di certo è anche oggi un bel rinforzo positivo per il nostro ruolo di genitori e di guide, soprattutto se per “obbediente” si intende un insieme di caratteristiche come mitezza, gentilezza, buona educazione, capacità di stare e interagire in contesti di diversa natura.

Ma quando, invece, l’obbedienza di un bambino diventa un segnale di cui preoccuparci?

Tempo fa, durante una diretta su Instagram con  Francesca Ribaudo, psicologa dell’infanzia e dell’educazione specializzata in abusi e maltrattamenti sui minori, con la quale collaboro molto spesso, lei disse proprio questa frase:

Se un bambino obbedisce sempre, c’è da preoccuparsi!

La disobbedienza, intesa come la propensione a “sfidare” un limite proveniente da un’autorità riconosciuta, è un comportamento sano e naturale, soprattutto durante l’infanzia.
Misurare un limite e capire se e quando poterlo superare è un segnale di vitalità e autonomia in un bambino.

Se il bambino “fa il monello solo con noi genitori”

bimbo disobbediente -

Partiamo tranquillizzando un (bel) po’ di genitori che leggono: se tuo figlio viene definito “buono, bravo, obbediente” dalle maestre e la prima cosa cui pensi è quanto invece faccia “il monello” a casa, vuol dire che – a parte dare definizioni etichettanti – stai facendo un buon lavoro.

Se un bambino “disobbedisce” e tende a sfidare le regole con i genitori più che con gli estranei, è indicativo del fatto che con i genitori si sente sicuro, sa di avere spazio per esprimere in libertà quello che sente, compreso il disagio di una regola o di un limite.

Quindi, se tuo figlio è più vivace e apparentemente fuori controllo in casa a differenza di quanto è buono dai nonni, non è perché “a differenza dei nonni non vi fate rispettare”, chécché ne dica la Zia Pina o lo Zio Pippo, pedagogisti presso l’università della vita.

Questa dicotomia è indicativa del fatto che tuo figlio ha capito che la casa, la famiglia, è il luogo della concertazione dei limiti, in tutta sicurezza. Mentre le altre case sono luoghi in cui si rispettano limiti e spazi imposti da altri.

Perché i bambini “sfidano” le regole

violenza e disciplina dolce - soldatini di starwars

Molti genitori si chiedono perché i loro bambini, anche molto piccoli, pare vogliano intenzionalmente sfidarli, ignorando le regole e mettendo alla prova la loro pazienza.

La realtà è che non si tratta di una vera e propria sfida alla nostra autorità, bensì di un naturale processo di scoperta del mondo e di sé stessi. Nei primi anni di vita, i bambini hanno bisogno di sperimentare i confini, e per farlo devono talvolta oltrepassarli. Questo processo è fondamentale per lo sviluppo della loro autonomia e identità.
Inoltre ribadisco sempre che, al di sotto dei 5-6 anni, i bambini non hanno le capacità cognitive reali per sfidare, per fare le cose “per dispetto”, quindi non è il caso che noi, come adulti, prendiamo il loro atteggiamento come un atto bellico.

Disobbedire significa mettere in discussione la realtà che li circonda e testare le risposte degli adulti. Quando un bambino disobbedisce, ti sta e si sta chiedendo:

“Questo limite è davvero fisso o posso spingerlo più in là? Sono in grado di fare questa cosa da solo o ho ancora bisogno di aiuto?”
In tal modo, non stanno solo sfidando l’adulto, ma stanno esplorando la propria capacità di influenzare il mondo che li circonda.

Leggi anche “Bambini monelli e oppositivi: come gestirli e capirli”

La disobbedienza come strumento di esplorazione

quando punire i bambini

È importante comprendere che la disobbedienza non è solo una forma di ribellione o mancanza di rispetto, ma un’opportunità di apprendimento.
La ribellione è un archetipo che sopraggiunge nella vita più adulta, verso la pre adolescenza, quando si comprende il concetto di autorità sociale; Arriva il momento nella vita in cui un bambino capisce che c’è un’autorità che agisce per il suo bene ma c’è anche un’autorità che agisce per l’equilibrio pre-costituito, e che i genitori li incarnano entrambi.
Se in questa fase inizia un reiterata, costante (e snervante) messa in discussione delle regole, avrai un figlio in pre adolescenza, che per quanto sia impegnativo e sfidante sarà un cittadino con senso critico.

I bambini, per contro, sono naturalmente curiosi, e la loro mente è in costante sviluppo. Sfiorare un confine permette loro di capire dove finisce la sicurezza e dove inizia il rischio.
Se un bambino non viene mai messo nelle condizioni di esplorare i limiti, potrebbe crescere con una ridotta capacità di valutare i rischi e sviluppare un eccessivo conformismo o, al contrario, una ribellione estrema durante l’adolescenza.

Immaginiamo un bambino che si avvicina pericolosamente alla strada trafficata. Se in quel momento disobbedisce e non ascolta il genitore che gli chiede di fermarsi, il genitore reagirà con fermezza per proteggerlo.

Tuttavia, in situazioni meno pericolose, come quando un bambino vuole indossare i vestiti da solo anche se ci mette più tempo, permettergli di disobbedire è un modo per aiutarlo a crescere. È essenziale che i bambini abbiano l’opportunità di sperimentare le conseguenze delle loro azioni in un ambiente sicuro e guidato.

Ricordiamo sempre, su questo blog come su tutti i miei altri canali che i bambini hanno un bisogno enorme di regole, e di guide autorevoli in grado di capire quali e quando devono essere rispettate sempre e quali e quando possono subire delle modifiche.

Leggi anche “Mio figlio rifiuta le regole, che fare?”
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La flessibilità dei confini

Un altro aspetto cruciale è che i limiti e i confini imposti ai bambini non dovrebbero essere rigidi e immutabili.

Mentre è fondamentale che il bambino sappia che ci sono regole e limiti per la sua sicurezza, questi devono essere flessibili e adattabili alla crescita. Un confine troppo rigido può diventare opprimente, mentre uno troppo flessibile può creare confusione.
I genitori devono quindi trovare un equilibrio tra l’offrire sicurezza e lasciare spazio all’autonomia.

Man mano che un bambino cresce, anche i confini dovrebbero “maturare” con lui. Un esempio pratico potrebbe essere l’ora di andare a letto e le routine del sonno.

Avere un approccio autorevole, ma non autoritario, permette ai bambini di percepire le regole come strumenti di crescita e certezze e non come imposizioni.

L’autorevolezza passa anche attraverso una gestione intelligente delle deroghe e della flessibilità.

Leggi anche “Essere genitori flessibili: è davvero una buona idea?”

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