Comunicare l’arrivo di un fratellino o sorellina: come fare?

Disciplina Dolce

Comunicare l’arrivo di un fratellino o sorellina: come fare?

Come comunicare in modo efficace al fratello o alla sorella maggiore che un nuovo membro delle famiglia è in arrivo?
Come fare per far vivere al meglio la bellezza di questa novità?
Come attenuare la gelosia, nei mesi dell’attesa e poi dopo?

Io sono Elena Cortinovis, educatrice e pedagogista, sostenitrice della Disciplina Dolce.

Da anni do supporto e creo risorse online per chi vuole vivere la genitorialità in modo felice, nuovo, consapevole.

Ho creato anche una guida online per genitori come te che stanno per vivere il cambiamento della famiglia che si allarga.

Scopri di più su “Fratellino o sorellina in arrivo”

L’arrivo di un nuovo membro della famiglia, di un fratellino o sorellina dalla pancia della mamma o da lontano, in caso di adozione, è una novità bellissima, ma sfidante. Lo è per noi genitori, grandi e grossi, quindi ha senso ed è giusto che lo sia anche per loro, i piccoli.

Prima regola della disciplina dolce, i cui punti cardine ormai conosciamo bene (ma se vuoi qui c’è un ripasso veloce): tutte le emozioni vanno accettate, anche la paura mista ad emozione.

Sì, persino la gelosia! Persino un iniziale “non la voglio una sorellina/fratellino”, persino una crisi di pianto non appena lo comunichiamo.
Perché dietro ad ogni reazione c’è un’emozione e questa va vissuta e accolta, prima di essere elaborata e attenuata verso qualcosa di positivo.

Quando dire che c’è un fratellino/sorellina in arrivo?

essere un bravo padre

La teoria e le tante risorse online dicono che è il caso di annunciare la novità “quando c’è la pancia che inizia a vedersi”.
Questo ha senso, perché per i bambini, soprattutto al di sotto dei sei anni, la “tangibilità” è un elemento fondamentale per capire cosa accade.

Tuttavia, attenzione, perché per un bambino è tangibile anche vedere che una cameretta che prima era studio della mamma adesso viene ridipinta di verdino e giallo e svuotata per fare posto ad altro.
Per un bambino è tangibile vedere la mamma che va spesso dal medico, o che ha bisogno di riposare di più o che può fare meno sforzi, compreso prendere in braccio.
Se alcune cose, durante l’attesa del nuovo arrivo, sono palesemente in fase di cambiamento, non nascondiamo questo cambiamento dietro un dito e troviamo il modo per comunicarlo al primogenito. E per coinvolgerlo.

Per non parlare del fatto che in casi di adozione le pance non si allargano, ma i cambiamenti e le emozioni dell’attesa ci sono eccome!
(puoi approfondire il legame tra disciplina dolce e adozione)

Dunque, il punto importante è capire

Come dire che un fratellino o sorellina è in arrivo?

terribili due

Per avere una comunicazione semplice ed efficace, ma anche positiva e accettante delle emozioni del bambino, dobbiamo accettare e gestare le nostre, di emozioni.
Prima di comunicarlo al bambino, pensiamo a quali sono le emozioni che proviamo noi, senza nasconderle.
Di certo proviamo gioia, ma anche paura (niente di più normale!).
Molto probabilmente ci sentiamo in colpa perché sappiamo che non dedicheremo più tutte le attenzioni a quel bambino che amiamo più di ogni altro essere che si muove su questa terra.

Scriviamo e selezioniamo le emozioni che vogliamo trasmettere quando comunichiamo che è in arrivo un fratellino o sorellina.

Semplicità è la prima parola magica, e sincerità è la seconda.

Inutile puntare solo sulla narrativa del “giocherete insieme”, perché non sappiamo quando questo avverrà e di certo avverrà non prima di due o tre anni di tempo.
Se è una gravidanza naturale e non adottiva, meglio descrivere quello che accadrà al corpo della mamma.
Se si tratta di adozione, illustrate in modo semplice come avverrà l’attesa e l’arrivo.

Coinvolgiamo nell’attesa i bambini (ma in modo ragionevole)

bambini gelosi

La gioia di una dolce attesa sta nel fatto che non per niente solo un’attesa. Ci si prepara, si inizia a vivere una vita diversa come il nuovo bimbo è già, in parte, già qui.

In questa attesa, non lasciamo nessuno fuori, neanche il primogenito.
Coinvolgiamolo in attività proporzionali al suo livello di sviluppo.
Al di sopra dei cinque – sei anni lo possiamo coinvolgere nella scelta di qualche oggetto (indumenti, giochi, copertine ecc.) oppure li possiamo coinvolgere nel gioco di scegliere quali cose appartenevano a lui/lei da piccolo per usarle per il bimbo in arrivo.

Condividiamo ecografie e facciamo sentire primi movimenti dalla pancia, (o foto e letterine in caso di adozione).

Attenzione però a non cadere nella tentazione del iper responsabilizzare i fratelli o sorelle maggiori.
Loro non diventeranno ometti e signorine, solo perché arriva un altro bimbo: resteranno bambini anche loro, e come tali dobbiamo continuare a vederli e trattarli.

Come evitare che un figlio sia geloso del fratellino in arrivo?

La risposta è semplice: non possiamo farlo.
E non dobbiamo farlo.
La gelosia è un sentimento legato a delle emozioni, e non è necessariamente qualcosa di negativo.

Noi adulti tendiamo ad avere ancora un approccio molto giudicante verso un’emozione che è, soprattutto nell’infanzia e nei cervelli ancora immaturi dei nostri piccoli, del tutto normale, e andrebbe, appunto, tanto normalizzata quanto co-gestita, con loro.

Ho scritto qualcosa in merito a quello che può essere utile sapere sulla gelosia dei bambini e come gestirla al meglio.

E se si tratta di attesa non programmata?

Se il mondo dei bambini è variegato, quello degli adulti è anche spesso molto complesso.
E non è questo il luogo in cui negherò che non sempre la scoperta di una gravidanza è una bella sorpresa. Soprattutto in tempi difficili per l’economia, il secondo figlio non è sempre programmato, non è sempre, immediatamente, voluto.

In questi casi, è importante che i genitori analizzino e gestiscano le loro emozioni, facendo pace con le proprie paure in modo unito.
Non negare le paure, per gestirle e farle arrivare ai piccoli in modo più soft e meno traumatico possibile è fondamentale.

Prendetevi tempo per comunicarlo, in questi casi, e quando lo farete date priorità ai vostri piccoli, e non al mondo fuori dalle mura di casa.

Una novità simile può spaventare i bambini e il modo migliore per far sì che non avvenga è essere voi in primis, voi adulti, pronti a vedere la bellezza di questa nuova fase della vita della famiglia, se deciderete di viverla.

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