La disciplina dolce non è una corrente Hippie o alternativa, ma un pensiero educativo basato sul rispetto, l’alto contatto e la comunicazione non violenta. Ma non solo.
Le frontiere della genitorialità prendono sempre nuove strade e sembra difficile stare al passo. Ogni giorno dai social spuntano nuove parole che fino a qualche giorno prima erano prive di significato.
Probabilmente la prima volta che hai letto il termine disciplina dolce ti sei immaginata una mamma con 12 braccia che allatta 4 figli, mentre ne porta in fascia due e cucina miglio decorticato per l’autosvezzamento del sestogenito. Ma con questo articolo voglio fare chiarezza.
Continua a leggere se vuoi conoscere i 10 punti fondamentali che ti toglieranno ogni dubbio – presta attenzione al punto numero 8!!
Prima di iniziare ti voglio dare una bella notizia. Nel 2023 ho scritto un libro proprio per portare la disciplina dolce in tutte le case, che ha permesso a tantissimi genitori di avere nelle loro mani gli strumenti per mettere in pratica una genitorialità consapevole. Dai un’occhiata cliccando QUI.
1. Puoi crescere tuo figlio senza punizioni
La mente di noi adulti è “progettata” per trovare soluzioni immediate.
Un esempio? Se tuo figlio sta piangendo e il suo pianto ti infastidisce (possiamo ammetterlo, eh!) il tuo cervello cercherà di proporti soluzioni che lo facciano smettere immediatamente. Tali soluzioni prenderanno, appunto il nome di punizioni, minacce e ricatti.
Ma qual è la conseguenza delle punizioni?
Il fatto è che il tuo bambino non rispetterà la regola perchè l’ha compresa, ma perché avrà paura di te. Sei sicura che questo è quello che vuoi?
Ricorda questo: se tuo figlio avrà paura di te sarà portato a mentirti, per difendersi dalle tue punizioni.
La disciplina dolce ci insegna una cosa importantissima: tu sei il più grande riferimento per lui. Cerca di comprenderlo e rispettarlo.
Punirlo gli porterà a credere che nei momenti di difficoltà egli potrà punire a sua volta, riproponendo ciò che i suoi genitori gli hanno insegnato.
2. Premiare non rende autonomi
La disciplina dolce si allontana dall’uso di punizioni come strumenti educativi naturalmente, ma anche dall’utilizzo di premi.
Il premio o la lode, nasce da noi genitori con un intento assolutamente positivo: rinforzare il bambino verso l’azione corretta.
Ma in questo articolo voglio farti riflettere su due punti fondamentali:
- La lode o il premio sono comunque atteggiamenti che hanno come fine la correzione di un atteggiamento. Il nostro rinforzo, quindi rischia di prendere le sembianze di una vera e propria dipendenza. Se mio figlio si abitua ad avermi accanto con le mie correzioni durante ogni minimo progresso della sua quotidianità, rischierà di sentirsi perso e confuso quando io non potrò esserci. Disciplina dolce è anche autonomia!
- Spesso ci dimentichiamo che i bambini già sono fieri e sicuri nel sentirsi in grado di far da soli. Al posto di continuare a ripetergli “Quanto sei bravo”, prova a chiedergli “Sei soddisfatto di quello che sei riuscito a fare da solo?”. Ti renderai immediatamente conto della forza assoluta della disciplina dolce.
3. Le emozioni sono al centro
la legittimazione delle emozioni è un pilastro fondamentale della disciplina dolce. Tutte le emozioni sono utili e servono a dirci qualcosa. Per approfondire ti consiglio di leggere questo articolo.
4. Alto contatto: non è vizio
Quante volte abbiamo sentito la frase “Basta tenerlo in braccio! Lo stai viziando!”… potrei scriverci un libro!
La disciplina dolce si basa sul concetto che nessun bambino agisce “a caso” ma che ogni sua azione si basa su un bisogno.
Se ci pensiamo bene anche noi adulti funzioniamo così, eh!
Ho un bisogno e quindi agisco. Quale può essere il bisogno primario di un bambino di un mese o di un anno? Beh, un adulto che si prenda cura di lui, che lo culli e gli dia contatto. Ci stiamo forse dimenticando che per 9 mesi questo bambino è stato in un ambiente che lo conteneva e che lo cullava costantemente?
Come può un bambino essere viziato fornendogli quello di cui per tutta la sua esistenza è stato abituato?
Ricorda e incornicia questa frase:
L’INDIPENDENZA SI ACQUISISCE CON LA DIPENDENZA.
5. Comunicazione non violenta
La comunicazione non violenta è un approccio comunicativo ideato da Marshall Rosenberg. Egli credeva fortemente nella bontà dell’uomo. L’uomo nasce buono, ma la società l’ha portato a diventare cattivo ed egocentrico.
La comunicazione non violenta, fondamento della disciplina dolce, si basa su:
- Linguaggio sciacallo: dal quale dobbiamo star lontani, il linguaggio violento al quale siamo abitati. Esso si basa di giudizi, paragoni, negazione delle responsabilità e pretese.
- Lingiaggio giraffa: il modello di comunicazione per eccellenza. Esso si basa sull’osservazione, sull’espressione dei nostri bisogni e sentimenti e sul domandare ciò che vorremmo all’altro.
Mettere in pratica questo approccio comunicativo è estremamente difficile, io lo studio da più di sei anni e ancora sbaglio tantissime volte.
Se ti ho incuriosita e vuoi approfondire ti consiglio la lettura di “Le parole sono finestre (oppure muri). Introduzione alla comunicazione nonviolenta” di Rosenberg Marshall.
6. Ascolto e osservazione dei più piccoli
Siamo i genitori e ovviamente conosciamo i nostri figli, vero? Beh aspetta un attimo, ti voglio far riflettere su un punto.
Nella nostra vita veloce e frenetica, a volte ci dimentichiamo di osservare i nostri bambini. Osservarli significa entrare in profonda empatia con loro, comprenderli e aiutarli nelle loro difficolta.
La disciplina dolce ci regala uno strumento potentissimo per conoscere i nostri figli: l’ascolto attivo.
Ossia la capacità di abbassarci verso il nostro bambino, guardarlo negli occhi, e insieme a lui ascoltarlo, comprenderlo, senza farlo sentire solo.
7. Disciplina dolce non è lassimo
Arrivata a questo punto ti starai chiedendo: beh, quindi disciplina dolce è permettere a tuo figlio di fare tutto perchè è un suo bisogno?
NO!!
Disciplina dolce non è essere lassisti e permettere tutto al bambino, anzi!
Leggi il prossimo punto perchè è fondamentale!!
Ho creato un percorso di 8 settimane per accompagnarti attraverso video, approfondimenti, esercizi pratici e il supporto di altre professioniste per non lasciarti alcun dubbio sulla disciplina dolce!
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8. Le regole sono un bisogno di tuo figlio
La disciplina dolce è ascolto dei bisogni, credo che ormai sia chiaro. Le regole sono un BISOGNO di tuo figli, e come tale abbiamo il dovere di fornirgliele. Tuo figlio ha bisogno di limiti chiari per potersi muovere nel mondo in autonomia. Deve sapere cosa può e cosa non può fare.
Un genitore che segue l’approccio dolce, saprà che le regole che dovrà dare a suo figlio dovranno essere
- chiare
- tangibili
- semplici
Se riuscirai a dare questi limiti a tuo figlio lui si sentirà al sicuro, protetto e autonomo. Se hai ancora dei dubbi dai un’occhiata al mio corso “L’iceberg del capriccio” – ti toglierà ogni dubbio!
9. Amore incondizionato
Quando diventiamo genitori scopriamo quell’amore forte, potente e travolgente.
Quell’amore che causa fatica e a volte disperazione.
Quell’amore che ti spinge a dare il meglio di te pensando al tempo stesso che non sia mai abbastanza.
Ma amore incondizionato per la disciplina dolce è anche amare nostro figlio nei suoi difetti, non pretendendo da a lui la perfezione. Rendendoci conto che lo ameremo anche se non sarà la reincarnazione del bambino ideale che nella nostra mente ci siamo creati.
Amore incondizionato è anche verso di noi. Amarci come genitori che possono sbagliare e che no, non sono perfetti.
Il mio concetto di disciplina dolce è l’amore reciproco, di genitori e figli che crescono insieme in una danza d’amore.
10. Guarda il futuro
L’ultimo punto sul quale vorrei soffermarmi è questo: noi purtroppo non saremo per sempre di fianco ai nostri figli. Loro cresceranno e inizieranno a viaggiare con le proprie gambe. In un mondo che di dolce ha ben poco, vero? E quindi il mio invito per te, che sei arrivata a leggermi fino qui è questo: lavoriamo bene oggi, godiamoci la crescita insieme ai nostri figli credendo fermamente nella loro indipendenza e autostima. Non potremo difenderli per sempre dalla violenza della vita “vera” ma potremo oggi dargli gli strumenti per essere forti e cavarsela al meglio delle loro capacità.
Sapendo che una volta a casa noi saremo li ad accoglierli e ad ascoltarsi senza punire o giudicare.
Per approfondire tutti questi punti, giorno dopo giorno, e non sentirti sola nel tuo percorso genitoriale, seguimi su instagram @elenacortinovis_ . Sarò al tuo fianco attraverso video, post e tantissimi contenuti gratuiti!