Che ansia l’estate… per i bambini

bambini e vacanze
Disciplina Dolce

Che ansia l’estate… per i bambini

Che ansia l’estate, per noi genitori, vero?
Scuole e asili chiusi, necessità di sistemare i piccoli tra nonni, per chi li ha vicini e disponibili, baby sitter, campi scuola, per chi può permetterseli.
E poi ancora, portarli al mare o in montagna? E quando chiedere le ferie?E nel frattempo, come intrattenerli? E quando faranno i compiti per le vacanze?
Stringiamoci in un abbraccio di solidarietà e stringiamo i denti.

Ma la disciplina dolce, come molte e molti di voi sanno, è quello spazio della genitorialità in cui, per curare il nostro rapporto di fiducia a lungo termine con i nostri bambini e con noi stessi nel ruolo di genitori, facciamo l’esercizio dell’empatia, provando a metterci nei panni stretti stretti dei nostri bambini.

Perché sì, cari genitori, anche per i bambini le estati rischiano di diventare, ammesso che già non lo siano, un luogo in cui si accumula fatica, ansia da prestazione, stress che potrebbe risultare in tanta stanchezza per il resto dell’anno.

In questo piccolo approfondimento cerchiamo di capire come evitare le i mesi climaticamente più miti dell’anno possano diventare un insieme di aspettative, pretese, atteggiamenti stressanti per tutta la famiglia.

I mesi dello spannolinamento (per forza)

come fare lo spannolinamento


Ed eccoci qui, nell’estate alle soglie dell’ingresso alla scuola dell’infanzia.
La scuola dell’infanzia è il posto dove i nostri bimbi inizieranno a interfacciarsi con altri bambini estranei alla famiglia, educatori ed educatrici, un piccolo passettino verso l’autonomia e nuovi modelli.
Ma… “se ha ancora il pannolino non ce lo prendono”, e quindi tendiamo a esasperare i mesi più caldi con il “task” di farla fare nel vasino, provocando stress e noi stessi e sì, anche a loro.

Lo sai che c’è un mio video corso tutto per te sullo spannolinamento consapevole?
Lo trovi qui!

Leggi anche “Togliere il pannolino, quando e come farlo?”

Cerco di darvi delle dritte per rendere meno traumatico e il più dolce possibile uno spannolinamento necessario, perché se a settembre il bimbo non va al nido, la mamma non può tornare al lavoro.

Ecco alcune idee “punk” ma rispettose per avvicinare allo spannolinamento, ma con meno stress.

  1. Se il nido inizia a settembre, non iniziamo le buone pratiche su indicate a luglio; da diversi mesi prima, sollecitiamo la curiosità del bimbo verso la cacca e la pipì.
    Ogni tanto, raccontiamo una storiella sulla cacca. Mostriamo quello che c’è nel pannolino, prima di buttare tutto via, non distraiamoli mentre li cambiamo e, se possibile, facciamoli partecipare con frasi come
    “ecco qui il pannolino pulito, me lo tieni?”
    “sai che mamma e papà non usano il pannolino ma fanno la pipì lì dentro?”
  2. Sollecitiamo la loro attenzione verso il corpo, con frasi semplici del tipo “Visto, adesso sei asciutto, prima eri bagnato”.
  3. Se si nascondono sotto il tavolo o dietro la tenda mentre fanno la cacca, suggeriamo di andare nel bagno, insieme, dove non c’è nessuno.
  4. Soprattutto, evitiamo di imporre questa novità quando è già necessaria un’altra: dire che dobbiamo imparare fare la cacca nel vasino perché a settembre si va a scuola, corrispondere ad aggiungere troppe novità, tutte insieme – e tra parentesi, non partire con il piede giusto verso la novità asilo!

I campi scuola e le attività estive

mamma e papa si separano

I nostri bambini, purtroppo e per fortuna, assorbono molto le nostre emozioni e anche il nostro stress. Non esistono emozioni giuste o cattive, anche per noi, e dobbiamo sempre rispettare le fasi che anche noi, come genitori, stiamo vivendo.
Ciò detto, l’ansia di sistemarli da qualche parte perché entrambi i genitori lavorano è un’ansia spesso percepita anche da loro.

Leggi anche “Vacanze estive, il dibattito che dimentica i bambini”

Ecco alcune idee alternative ai campi estivi, più “libere” e meno onerose

  1. Organizzarsi con altri genitori per attività di co-sitting, in cui si pagano educatrici insieme per attività a cavallo tra baby sitting e pedagogia,
  2. Cercare dei campi scuola che offrano varietà rispetto alle comuni attività didattiche del resto dell’anno (i.e., l’attività ludica all’aria aperta è meglio di un corso di inglese, il gioco destrutturato è meglio di una disciplina sportiva)
  3. Organizzarsi con altri genitori per chiedere l’organizzazione di attività nei mesi estivi in collaborazione con le scuole stesse.

Se inizia la scuola elementare… non serve ricordarlo di continuo

pressioni sociali nell'infanzia - bipin-saxena-unsplash

L’ingresso nel mondo della scuola è un passaggio importante, di certo bello ma comunque l’inizio di una fase più “adulta” dell’infanzia.
I nostri bambini, alla fine della scuola dell’infanzia, lo hanno capito (perché non sono scemi, sono bambini) che a settembre/ottobre inizia una nuova avventura;

ricordarglielo di continuo con frasi come “A settembre inizia la scuola”, “Sei contenta che a settembre vai a scuola?”, “Sei pronta per la scuola a settembre?”, “Quando andrai a scuola questa cosa non potrai più farla”, aumenta lo stress già in me che le sto scrivendo, fugiriamoci a loro!

Diciamo, non proprio il modo per far iniziare questa nuova avventura con il piede giusto. Avranno tanti anni per odiare la scuola, non facciamo partire tutto già dall’estate prima della prima campanella!

Leggi anche “Pressioni sociali nell’infanzia”

Compiti per le vacanze

bambini alla scuola primaria unsplash

Per chi ha bambini in età scolare, diciamocelo chiaramente, l’inizio delle vacanze è anche per noi la fine ALMENO dello stress dei compiti, per cui siamo ben felici di chiudere per un po’ quella porta.
Eppure sia noi che loro sappiamo che sono lì, ci aspettano, se non a giugno a fine agosto.
Come fare per far sì che i compiti per le vacanze non diventino l’ennesimo stress per i bambini ma anche per noi genitori?

  1. Non ridursi all’ultimo ma inserirli in piccole routine quotidiane (se dei compiti faremmo sempre a meno, le routine sono preziose per i bambini anche in estate)
  2. Interveniamo solo quando strettamente necessario (lasciamoli fare da soli il più a lungo possibile)
  3. Anche solo mezz’ora al giorno, esclusi sabati e domeniche, si faccia qualche piccolo compitino e possibilmente sempre nello stesso luogo (i bambini non sono nomadi digitali, hanno bisogno di punti di riferimento per le loro routine).
  4. Quando siamo in vacanza anche noi, e magari facciamo un viaggio tutti insieme, lasciamo pure i libri dei compiti a casa.

Leggi anche “fare i compiti per le vacanze senza stress”

Le routine non vanno in vacanza

Ribadiamolo: le routine sono importantissime per i bambini; l’estate può essere un momento per iniziare a cambiarle, creare routine più “da grandi”, essere più flessibili, ma che non diventi il momento dell’anarchia.
Che l’estate non sia il periodo delle serate in cui non ci sono orari per la nanna, in cui si mangia come capita e tutte le abitudini e zone di comfort sono del tutto inesistenti.
Questo causa molto stress nei bambini, li porta spesso ad essere fuori controllo, “capricciosi” e intrattabili, proprio perché l’assenza di punti fermi li stressa.

Leggi anche “Routine per i bambini: i loro magici poteri e come usarli”

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