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Togliere il pannolino: quando e come fare lo spannolinamento?

Disciplina Dolce

Togliere il pannolino: quando e come fare lo spannolinamento?

Togliere il pannolino è un’azione che è bene fare con il bambino, ascoltando i suoi bisogni e osservandolo. Ma come far sì che questi bisogni coincidano anche con le esigenze dei genitori?

Lo spannolinamento è, per noi genitori, la liberazione dai pannolini, la possibilità di mandare i bambini all’asilo.

Ma per i piccoli è molto di più: è scoprire cose sul loro corpo, è distacco, è la millesima novità in giornate fatte solo di cose nuove, in cui nulla è scontato.

Oggi parliamo di come fare uno spannolinamento senza traumi, per bambini, e senza stress per genitori.

Elena Cortinovis pedagogista

Come avveniva lo spannolinamento in passato?

Come advocate della disciplina dolce, oltre che come educatrice e pedagogista, mi sono spesso sentita dire che “ai miei tempi non ci facevamo tutti questi problemi: i bambini capivano subito, e son venuti su bene”.

Ora, sull’essere venuto su bene non aprirò parentesi, ma sta di fatto che in passato la sensibilità sui bisogni del bambino non poteva purtroppo essere prioritaria.

In passato lo spannolinamento avveniva intorno all’anno di età per via dei bisogni dei genitori (contadini, operai, in famiglie numerosissime e senza lavatrici, con pannolini lavabili).

Dunque, si decideva che da domani la si fa nel vasino, c’erano orari fissi e processi di punizioni e premi, con conseguenze non sempre serene per lo sviluppo emotivo e relazionale dei bambini, in seguito adulti.

Per fortuna, dagli anni Sessanta in poi, anche per via del boom economico, delle lavatrici e delle migliori condizioni dei lavoratori e lavoratrici, (oltre che dell’illustre contributo del pediatra Brazelton) l’approccio ha potuto permettersi di cambiare e iniziare a mettere più a fuoco le necessità dei bambini.

Da dove si parte? Come si inizia a togliere il pannolino?

come fare lo spannolinamento

Esiste un’età che è SOLO INDICATIVA , perché indica la media di età in cui i bambini risultano più pronti. Si tratta della fascia di età 18-24 mesi, quando il bimbo inizia a riconoscere lo stimolo della pipì.
Ma ricordate sempre che ogni bambino ha i suoi tempi e il suo sviluppo, quindi niente panico se tuo figlio ti sembra essere “in ritardo” rispetto ad altri; anche questo rientra nella normalità data dalle infinite variabili che influiscono su ogni essere umano.

Per ogni bambino, è necessario unire la nostra voglia/esigenza di togliergli il pannolino e renderlo un po’ più “grande”, alla sua esigenza e bisogno di vivere quello che è un vero e proprio cambiamento.

Come capire quando è il momento migliore per spannolinare?

come farsi ascoltare dai bambini

Non è la stagione che decreta quando togliere il pannolino, non si fa lo spannolinamento perché è estate!

Quello che ci deve guidare sono dei segnali che possiamo osservare nei bambini, e che ci fanno capire che sono pronti (non è necessario che i segnali si manifestino tutti insieme).

Questi segnali sono:

  1. Il bimbo resta asciutto più tempo, bagna meno pannolini e fa meno pipì; magari sono pipì più importanti, e non le micro pipì nell’arco della giornata.
    Se ci sono delle ore in cui fa la pipì o la cacca e quindi sarà più facile accompagnarlo negli orari o suggerire loro cose tipo “Devi fare la pipì? Ti va se andiamo un po’ sul vasino a fare la cacca?”.
  2. Si sa abbassare e alzare i pantaloni e le mutandine da solo;
  3. Mostra curiosità per le abitudini degli altri, in primis dei genitori. Scopre che gli adulti fanno cacca e pipì non nel pannolino.
  4. Mostra interesse per le storie in cui sono presenti pipì e cacca (ma in autonomia, non perché gli mettiamo davanti 12 albi di pipì e cacca sparsi per casa).
  5. NON rifiuta il bagno.
    Se ha paura del water o del bagno, non è il momento. La paura è un’emozione che lo protegge da ciò che non conosce. Non obblighiamo i piccoli a sedersi in un posto che fa loro paura.
  6. Non vuole più il pannolino.
    Dimostra fastidio, piange quando lo cambiamo. Vuole piuttosto restare nudo.
  7. Vuole partecipare all’azione dell’essere cambiato, indicativo che sta sviluppando autonomia.
  8. Dà il giusto nome ad uno stimolo o ad un effetto.
    Quando un bambino fa la pipì o la cacca nel pannolino e lo dice, anche dopo averla fatta, è un segnale del fatto che inizia ad essere pronto, anche ad anticipare e comunicare lo stimolo, più che l’effetto. Insomma, se oggi ci dice “ho fatto pipì”, con la giusta guida tra qualche settimana potrà dirci “mamma/papà, pipì/mi scappa la pipì”.

Tre concetti chiave per lo spannolinamento rispettoso:

1 – Tempo e gradualità: scordatevi la fretta.

Lasciate stare chi vi promette “spannolinamento in tre giorni/una settimana”. Se non è fuffa, è una forzatura con i bambini.

2 – Date tempo al bambino di cogliere i cambiamenti che sta vivendo.

3. Ascoltiamo i loro bisogni e cogliamo le loro emozioni.

In fondo, cacca e pipì possono non essere l’ennesimo trauma da prestazione della vita, non credete?

Lo sai che c’è un mio video corso tutto per te sullo spannolinamento consapevole?
Lo trovi qui!

E se all’asilo, con il pannolino, non lo prendono?

urlare ai bambini

Moltissimi asili, per questioni sanitarie e igieniche, non accettano bambini che ancora hanno il pannolino.

Come si dice, “non veniamo dalla montagna del sapone”, so bene che noi genitori ci muoviamo a fatica in un mondo che spesso non tiene conto dei ritmi umani, né degli adulti men che mai dei bambini.

Cerco di darvi delle dritte per rendere meno traumatico e il più dolce possibile uno spannolinamento necessario, perché se a settembre il bimbo non va al nido, la mamma non può tornare al lavoro.

  1. Se il nido inizia a settembre, non iniziamo le buone pratiche su indicate a luglio. Abbiamo capito che togliere il pannolino è un momento di crescita che ha bisogno di tempi umani, rispettosi.
  2. Da diversi mesi prima, sollecitiamo la curiosità del bimbo verso la cacca e la pipì, ma senza diventare ossessivi.
    Ogni tanto, raccontiamo una storiella sulla cacca. Mostriamo quello che c’è nel pannolino, prima di buttare tutto via, non distraiamoli mentre li cambiamo e, se possibile, facciamoli partecipare con frasi come
    “ecco qui il pannolino pulito, me lo tieni?”
    “sai che mamma e papà non usano il pannolino ma fanno la pipì lì dentro?”
  3. Sollecitiamo la loro attenzione verso il corpo, con frasi semplici del tipo “Visto, adesso sei asciutto, prima eri bagnato”.
  4. Se si nascondono sotto il tavolo o dietro la tenda mentre fanno la cacca, suggeriamo di andare nel bagno, insieme, dove non c’è nessuno.
  5. Soprattutto, evitiamo di imporre questa novità quando è già necessaria un’altra: dire che dobbiamo imparare fare la cacca nel vasino perché a settembre si va a scuola, corrispondere ad aggiungere troppe novità, tutte insieme – e tra parentesi, non partire con il piede giusto verso la novità asilo!
    Se tutto ciò coincide, come spesso accade, con l’arrivo di un fratellino o sorellina, motivo per cui a settembre è necessario mandarli all’asilo e a giugno spannolinare… stiamo calmi: non possiamo controllare tutto, ma cerchiamo di non riportare su loro fretta e ansie.

Ricordiamo sempre che i bambini al di sotto dei sei anni scoprono ogni giorno mille novità, esaltanti ma anche sfidanti; ciò che per noi è scontato per loro può essere stancante quindi spingiamo le novità con lentezza e rispetto.

Non si fa lo spannolinamento al bambino ma CON il bambino.

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