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Bambini alla scuola primaria: consigli per un inizio felice

bimbi autonomi
Disciplina Dolce

Bambini alla scuola primaria: consigli per un inizio felice

L’arrivo della scuola primaria è un passaggio importantissimo nella vita dei nostri bambini, ma anche di noi genitori.
I motivi per cui questo nuovo inizio ci elettrizza da un lato, ci spaventa dall’altro e un po”, per certi versi, ci rattrista, sono tanti e tutti comprensibili.

Inizieranno a trascorrere più tempo fuori dallo spazio di casa; all’inizio sarà solo qualche ora al mattino per diventare uno spzio temporale prolungato e obbligatorio. D’ora in poi è anche lo Stato che prende i bambini sotto la sua custodia e responsabilità; questa è una cosa bellissima in un sistema sociale, ma per i genitori e per i bambini è “un passaggio”, e come tutti i passaggi, va gestito.

A proposito, ho parlato proprio di “passaggi” nell’episodio 81 del mio podcast.

Inoltre, sappiamo dentro di noi che li vedremo entrare nel portone di una scuola bambini piccoli piccoli, e li vedremo uscire uomini e donne: la scuola è un percorso che affiancherà noi genitori nella loro formazione come individui, quindi non c’è da stupirsi se abbiamo atteso la campanella con emozioni contrastanti e forti.

E loro, cosa provano? Cosa provano i bambini che iniziano la scuola primaria?

I bambini sono ricettivi come spugne, assorbono concetti, idee, sentimenti, umori, vibrazioni, sentono anche noi, quando proviamo qualcosa.
Anche se hanno solo 5-6 anni, sentono che sta per iniziare qualcosa di importante, che è anche “un impegno” al quale non possono sottrarsi.
Spesso giochiamo con loro dicendo “sei diventato un bambino/bambina grande”; beh, non è uno scherzo, è una cosa vera. L’inizio della scuola primaria è il momento in cui diventano “bambini grandi”.

Capiamo insieme come vivere con serenità questo passaggio importante, del quale conservare un bel ricordo per tutta la vita (perché il primo giorno di scuola è di certo uno dei primi giorni indimenticabili della vita).

L’importanza di un buon ambientamento

bambini alla scuola primaria

Un buon ambientamento agli spazi fisici e simbolici della scuola primaria parte dal riconoscere che tutte le emozioni vanno accettate: come detto, si tratta di emozioni e consapevolezze, più o meno interiorizzate, forti e importanti che concernono responsabilizzazione, distacco, passaggi di tempo, cambio di ruoli.

L’ambientamento del bambini alla scuola primaria, inoltre, è più repentino di quello alla scuola dell’infanzia, ed è per questo che l’accettazione dei sentimenti è il primo passo per non far sentire i nostri bambini soli.

Come fare praticamente, per accogliere i sentimenti dei bambini che iniziano la scuola primaria?

  • Evitiamo frasi come “non essere triste.” “Non piangere.” “Sei l’unico che piange, guarda come sono bravi gli altri bambini” (della tossicità della svalutazione emotiva, ne abbiamo parlato meglio qui)
    Meglio cercare di tranquillizzarli riconoscendo la legittimità dei loro stati d’animo, con frasi più simili a “Sai, anche io ero triste/spaventata il primo giorno di scuola. Ma dopo pochissimo mi è piaciuta tanto, ricordo ancora quanto mi sono divertita!”.

Un altro modo per aiutare l’ambientamento e non solo, è lavorare sul racconto e sul dialogo DOPO i giorni di scuola. E ci dedichiamo il prossimo paragrafo.

Non chiediamo “cosa hai fatto”, ma…

bambini alla scuola primaria unsplash

Ricordo ancora io stessa che, quando i miei genitori mi chiedevano “Cosa hai fatto a scuola?”, la mia risposta più immediata era “niente”, “il solito”, oppure “ho studiato”. Ed è questa la tipologia di risposta media più diffusa tra gli scolari e poi studenti.

Ti svelo un segreto:

Non è, come si crede, chiusura dei bambini o degli adolescenti verso i genitori dai quali iniziano ad allontanarsi, bensì difficoltà, quando si è stanchi, a mettere insieme aneddoti che valga la pena di raccontare.

Questo vale soprattutto per bambini così piccoli: il dialogo va stimolato in modo più attivo che con un semplice “cosa hai fatto oggi di bello”.

Prova con:
“Ti sei divertito/a oggi?”
“Ti sei stancato?/sei stanco?”
“Ti è piaciuto quello che ha detto oggi il maestro?”

Chiedigli di emozioni, non di avvenimenti; quelli arriveranno in un secondo momento, in modo autonomo, dalla loro narrazione.

E, se iniziano a raccontare, per piacere, non li interrompete con il solito “Sì, ma adesso mangia che si fredda”.
Il cibo non diventi la scusa per interrompere un momento di condivisione, la pasta può aspettare.

Creare spazio scuola/compiti a casa

spazio scuola a casa - bambini scuola primaria

Tutto il primo anno di scuola primaria sarà notevolmente facilitato se, dentro casa, c’è uno spazio, anche piccolo, preposto ai compiti e alle “cose della scuola”.

Se anche noi fatichiamo a concentrarci e a lavorare in spazi in cui non troviamo le nostre cose e le nostre routine lavorative, pensa quanto può essere difficile per loro, che devono totalmente abituarsi, e in poco tempo, alle routine e al passaggio scuola/non scuola nel corso del giorno.

Creare delle routine

La parola magica “routine” è già stata nominata, ma merita, come sempre, uno spazio tutto suo.

Le routine ci hanno già aiutato moltissimo in età pre scolare, facendo sentire i bambini in una struttura certa e sicura, in grado di evolversi con loro.

Il potere magico delle routine, cioè di quella serie di piccole azioni ripetute ed inserite nel corso della giornata, ricreerà uno spazio protetto anche per la scuola primaria.

Esempio di routine durante il primo anno di scuola primaria per i bambini

  • Colazione tutti insieme,
  • Scuola
  • Dopo la scuola, momento per parlare (di emozioni) e farli riposare/giocare
  • Attività extra-scolastiche (oppure sana noia)
  • Routine della sera, come si è sempre fatta (meglio non cambiare subito tutte le routine, ma dare al bambino il tempo di veder cambiare la quotidianità poco alla volta)

Attività pomeridiane o extra scolastiche: se e quali

attività extrascolastiche per bambini
le mie gemelle, fierissime ballerine

Come detto, le attività dopo la scuola possono rientrare nella routine in età della scuola primaria, ma è meglio non far partire insieme tutte le novità dell’anno.

Lasciamo spazio e tempo ai bambini per “digerire” questa grande novità, poi decidiamo quale è l’attività pomeridiana più adatta a loro.

Su come fare la scelta delle attività extra scolastiche, ecco un vademecum

Dare spazio alla noia

Anche la “Noia” è una super parola magica che cade a pennello quando i bambini alla scuola primaria devono gestire carichi di lavoro per loro del tutto nuovi.

Anche qui, attenti a non sminuire mai il loro carico: per un bimbo di sei anni, anche ricordarsi di portare il diario può essere un impegno pesante, perché nuovo e lo dobbiamo accompagnare e rispettare nella gestione di questo nuovo carico.

Lasciamo loro il tempo di annoiarsi nelle ore post scolastiche, perché la noia aiuta la creatività e il pensiero laterale.

L’ingresso a scuola è, in fondo, l’ingresso in un sistema, in cui ci sono schemi e regole: imparare a conoscerle e rispettarle è importante.
Anche la scuola di violino o danza o calcetto ha degli schemi. E anche questi sono giusti, utilissimi al loro sviluppo mentale e sociale.

Ma lasciamo anche ai nostri bambini, il più a lungo possibile, l’opportunità di muoversi in spazi vuoti, liberi, senza orari, schemi, solo un confronto con la loro immaginazione.
La noia darà loro la possibilità di rispettare e conoscere tutti gli schemi della società, scuola compresa, senza restarne ingabbiati.

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