Quale attività pomeridiana per i bambini dai 4 ai 10 anni

attività extrascolastiche per bambini
Disciplina Dolce

Quale attività pomeridiana per i bambini dai 4 ai 10 anni

Quali attività pomeridiane per bambini sono più “sane”, meno stressanti, più formative? In realtà la decisione non deve vertere tanto su questi punti, ma in base alle specificità della tua famiglie e alle propensioni dei bambini che sapranno trarre il meglio da ogni attività, se ben guidati da noi. Ecco una piccola guida per la vostra scelta.

I motivi per cui, ad un certo punto, una famiglia si chide quale attività pomeridiana far fare ai propri figli sono infiniti, perché infinitamente diverse sono, tra di loro, tutte le famiglie.

Ci sono casi in cui i bambini manifestano chiaramente la voglia di fare qualcosa oltre la scuola e i compiti, ci sono famiglie in cui i genitori lavorano e non vogliono/non possono lasciare i piccoli dai nonni o davanti alla tv e tablet, tutto ciò al netto della possibilità economica delle famiglie, soprattutto in anni difficili come questi.

Ecco dunque dei consigli pratici e delle riflessioni per scegliere insieme ai bambini quali attività extra scolastiche far fare, differenziando anche in base al loro diverso livello di maturità.

Nella puntata 38 del mio podcast faccio delle riflessioni approfondite per poter scegliere in base alla vostra situazione unica e peculiare, che è diversa da tutte le altre famiglie.

La possibilità di scegliere

La cosa più logica che posso dire è che è il caso di lasciare il più possibile scegliere al bambino l’attività extrascolastica da fare.
Ma è ovvio che la capacità di scelta e di conoscenza delle opzioni di un bimbo di 4 anni sarà diversa da quella di un bambino di 10.

Fino ai quattro anni è importante scegliere attività che abbiano un approccio di gioco, meno legata ad un risultato e che metta maggiormente in campo la creatività e l’uso libero del corpo.

Sempre più spesso i genitori di bambini al di sotto dei 6 anni, condividono delle attività con loro, come ad esempio il nuoto; questo dipende molto dal tempo a disposizione ma può essere un modo utile per lavorare sull’alto contatto, soprattutto quando si mandano i bambini al nido nelle ore mattutine.

Non boicottiamo le loro preferenze (e i motivi delle loro preferenze)

attività extra scolastiche bambini piccoli

Se un bambino ci indica una preferenza, cerchiamo di capirla e di boicottarla il meno possibile.
Ad esempio, un bambino molti piccolo, dai quattro ai sei anni, tenderà maggiormente a scegliere quello che scelgono gli amichetti a scuola… e no, questo non è il male assoluto.
Noi genitori non siamo il solo esempio che seguono e la socialità può, per molti bambini, essere elemento di scelta, almeno all’inizio.

E no, se gli amici si butteranno in un pozzo non lo farà anche nostro figlio!
Vi svelo una realtà sconvolgente: scegliere quale attività fare qualche ora a settimana non è determinante nel suo futuro, almeno non come credi.

Se il bambino dice di voler fare danza perché lo fa l’amica, non vuol dire che crescerà debole e influenzabile, ma solo che in questo momento vuole condividere dei momenti fuori dalla scuola con quell’amica, fare qualcosa di nuovo senza sentirsi sola.
E se cambia idea (cosa per altro molto comune e molto normale)?
Ne parlo nel prossimo paragrafo.

Per adesso dico che se il tuo bimbo o bimba sceglie insieme (e non necessariamente in seguito) all’amichetta, quando si stancherà si sentirà libera/libero di mollare. Se sceglie in base alle aspettative della mamma, potrebbe fare per anni e anni qualcosa che non ama, pur di non deludere la persona che ama di più al mondo.

Cerchiamo di non indirizzare forzatamente la scelta in base a ciò che serve per “correggerli”

piscina attività pomeridiana per bimbi

Il bimbo è timido… presto, iscriviamolo subito ad uno sport di squadra!
Ehm… no, cari genitori, meglio non fare così.
Rispettiamo la loro indole oppure la fase che stanno affrontando adesso. Aiutiamoli a scegliere qualcosa che non sia del tutto contrario alla loro propensione personale.

In questo articolo puoi approfondire la differenza tra temperamento, carattere e personalità.

La possibilità… di cambiare idea

Quando un bambino sceglie un’attività non sa che grado di impegno lo attende e più sono piccoli, minore è la loro capacità di comprendere il concetto di “iscrizione annuale”, “due volte a settimana”, “un’ora a lezione”.

Dobbiamo quindi da un lato essere preparati a improvvisi cambi d’idea e di preferenza, dall’altro essere meno giudicanti del loro abbandono di un’attività, anche a seconda del tipo di età del bambino.

Sotto i 5-6 anni un bambino non ha idea di cosa significhi impegnarsi per un anno intero, quindi siamo noi che, sapendo come funziona il mondo, possiamo scegliere piani di iscrizione di 5-6 mesi per i bambini al di sotto dei 5-6 anni, ad esempio.

Dopo i 6-7 anni di età possiamo iniziare a parlare della parolina “impegno” che è giusto da portare avanti: per i bambini un po’ più grandi, dunque, calendario alla mano, prima di procedere all’iscrizione possiamo mostrare i riferimenti temporali, il numero delle lezioni previste fino alla fine del corso.

Sia per i bambini molto piccoli che per quelli più grandi, proviamo a sfruttate le possibilità degli open day e delle lezioni di prova o anche dei mesi gratuiti.

Quante attività proponiamo ai nostri bambini?

bambino senza autostima

La sveglia sta suonando, ma fatela tacere
Perché di andare a scuola proprio voglia non ne ho
Alzarsi così presto non è poi salutare
Ragazzi, prima o poi mi ammalerò

Invece oltre la scuola cento cose devo far
Inglese, pallavolo e perfino latin-dance
E a fine settimana non ne posso proprio più
Mi serve una ricarica per tirarmi su

Questo testo non è una drammatica poesia che denuncia il sovraccarico dei nostri bambini, ma l’intro de “Le Tagliatelle di Nonna Pina”, a quanto pare un’ottimo sostituto alla cocaina, per i bimbi.

Scherzi (neanche tanto) a parte, so bene che spesso per molti genitori che lavorano tanto, riempire la vita dei piccoli di attività extra scolastiche è un modo per dar loro stimoli e non lasciarli soli e passivi davanti a TV e tablet.

Ma attenzione perché i bambini si devono anche riposare e si devono anche annoiare, perché anche la noia è fondamentale per il loro neurosviluppo: se c’è la possibilità economica, per ovviare al problema del tempo da soli, è forse meglio affidarsi ad una baby sitter con formazione pedagogica che, in un ambiente familiare e più rilassato, meno per formativo, proponga stimoli e attività creative da fare a casa, invece di acquistare la seconda o terza iscrizione ad un’attività extra scolastica.

Quali insegnamenti veicolare attraverso le loro attività pomeridiane?

la famiglia perfetta
Letizia e Ginevra

Qualunque sia l’attività, ricordiamo che non devono essere sempre i migliori, i futuri ballerini, i più bravi. Ogni attività è una preziosa compagna di strada, molto spesso, solo un breve pezzo di strada, e va bene così.
I bambini non devono diventare per forza dei campioni; aiutiamoli a fare le cose con impegno e passione, insegnare il valore delle regole, possiamo insegnare che i risultati vanno accettati “sportivamente” anche quando si perde, anche quando un risultato sembra (o è) ingiusto.
Possiamo insegnare loro anche che si può cambiare idea senza considerarlo un fallimento o tempo perso; una bambina che fa danza classica per tre anni e poi decide di lasciare, non è una ballerina mancata, ma… una bambina che conosce la musica classica meglio delle sue coetanee, ad esempio.

Insegnandolo tutto questo ai nostri bambini, possiamo rivedere anche noi la nostra vita, e capire che, magari, aver interrotto da qualche anno l’attività di musicista, cantante jazz o rugbista non vuol dire che abbiamo “fallito” ma che abbiamo, semplicemente, deciso di cambiare strada.

Consigli per scegliere l’attività extra scolastica dei bambini

  • Pur con la nostra guida, lasciar scegliere l’attività,
  • approfittiamo degli open day e lezioni prova,
  • evitiamo abbonamenti annuali, anche al fine di…
  • non facciamo sentire il bambino in colpa per aver cambiato idea o essersi stancato,
  • per i bambini al di sopra dei 6 anni, mostriamo su un calendario l’entità dell’impegno preso e chiediamo, senza giudicare, se se la sentono o meno,
  • non indirizziamoli in base a quello che è il nostro figlio ideale,
  • teniamo sempre a mente che da queste attività non dipende necessariamente il loro futuro (al massimo, la loro cultura generale).

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