Quali sono le principali paure dei bambini da zero a 10 anni? Quali sono comuni e quali sono più specifiche a seconda della situazione sociale, ambientale, familiare che vivono? Scopriamo meglio quali sono queste paure e come aiutare i nostri figli a superarle e ad accoglierle.
La paura è un’emozione primaria presente da sempre nel mondo animale e nel genere umano.
La paura ci spinge alla sopravvivenza; un po’ alimentata dalla nostra capacità di astrazione e memoria collettiva come genere, viene in parte dalla percezione ancestrale di pericolo in alcuni contesti (buio, spazi nuovi, assenza di controllo e non conoscenza di ambienti e situazioni) un po’ fondata sull’esperienza acquisita dal singolo individuo (la paura della malattia per chi l’ha esperita, la paura dei cani per chi è stato aggredito da un cane ecc), la paura è un’emozione che non possiamo distaccare dalla nostra specie.
La paura, quando è legata a qualcosa di tangibile, ci è utile, come specie e come individui; fa parte del nostro modo per imparare a stare al mondo il più a lungo possibile e al meglio.
La paura nei bambini li aiuta anche a imparare a mettersi nella condizione di cavarsela.
Quando la paura smette di essere una risorsa pratica, quando si trasforma in pensiero limitante e in timore non di qualcosa di tangibile ma di qualcosa di astratto, quando dunque si trasforma in ansia, può diventare invalidante, nella nostra vita di adulti ma anche nella vita dei nostri bambini.
Prima di passare a parlare delle paure dei bambini a seconda delle fasce di età e sviluppo, soffermiamoci solo un attimo sulle paure dei genitori.
Siamo in un mondo difficile, e siamo frangibili, anche se siamo adulti. Se osservandoci (e dobbiamo imparare ad osservarci, noi adulti) ci rendiamo conto di essere affetti da molti stati di ansia, facciamoci aiutare, anche da professionisti: potremo essere indirettamente di enorme, inqualificabile aiuto per i nostri figli.
L’iper apprensione, in noi genitori, può essere un fattore ansiogeno nella crescita dei nostri figli, come spiego meglio in questo articolo
Il 17 marzo parleremo di paure dei bambini in un webinar GRATUITO.
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Le paure dei bambini, dalla nascita alla pre adolescenza
Le paure dei bambini si evolvono in base alla loro fascia di età e diversi momenti dello sviluppo; le età che indicherò di seguito non sono assolute perché, come ormai sa bene chi mi segue quotidianamente, lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei nostri bambini non è un sistema binario, non è un computer, ma varia tanto da bambino a bambino.
Tuttavia, ci sono delle caratteristiche che accomunano molto tutti bambini e tra queste ci sono anche le paure nelle varie fasi della crescita.
Paure dei bambini da 0 a sei mesi
Il bambino nasce con paure innate, ancestrali ed animali, tra queste, ad esempio, i rumori forti e improvvisi.
Molti bambini nelle braccia della mamma iniziano a piangere quando sentono sbattere la porta, oppure quando sentono il rumore irregolare e sordo della bottiglia di plastica che si accartoccia (sì, proprio quelle bottiglie di plastica che sembrano essere il loro gioco preferito dopo i sei mesi, prima di quest’età emettono dei rumori che spaventano).
Essendo ancora molto legati al ricordo uterino, i suoi “estranei” fanno sentire i cuccioli di uomo in tensione.
Paure dei bambini dopo l’esogestazione (intorno ai 7-9 mesi)
Verso i sette-nove mesi, periodo di fine dell’esogestazione, il bambini inizia a capire di essere “altro” dalla mamma, che i loro corpi ed entità sono fatti per essere distinti e, di reazione, tende ad aver più paura dell’estraneo, concetto che va dallo zio che vede una volta all’anno all’amico dei genitori venuta a casa per la prima volta.
Quello che inizia ad incidere sulla paura del bambino in questa fase è la paura del distacco dal genitore, in particolare dalla mamma, che si radicherà come paura dominante dall’anno all’anno e mezzo-due anni .
Paure dei bimbi di uno e due anni
Verso i 12-18 mesi si teme in modo più tangibile la paura della separazione da noi genitori (quindi se anche tu hai vissuto scene di ambientamenti strazianti al nido, sappi che sei nell’ampia sfera della normalità); Il bambino vive l’allontanamento del genitore con paura perché ancora non capisce bene la dinamica de “la mamma va via, ma poi torna”, perché non ha gli strumenti per capire il prima-dopo-durante, finché non diventa routine.
Ed è proprio ll’esprienza che fa passare questa paura, soprattutto quanto la mamma arriva sempre allo stesso “momento”, che per il bimbo non è un orario ma una parte tangibile della giornata.
Le routine e la regolarità nelle cose che avvengono sono importantissime per questo; come abbiamo già detto in più sedi, le routine aiutano a superare la paura del distacco dalle figure adulte di riferimento, sapendo che il distacco è destinato a interrompersi “all’imbrunire”, “dopo aver mangiato all’asilo”, “dopo il sonnellino al nido” ecc.
Dai tre anni in poi… arriva la paura dei mostri
A tre anni buona parte dei bimbi hanno capito che ci sono io, c’è la mamma e il papà e poi ci sono altre persone. Alcune piacciono, altre meno.
Il senso dell’alterità è giunto, ma il controllo su quello che è “altro” ancora non c’è e quindi tutte le persone ed entità nuove comportano curiosità, attenzione, talvolta paura.
Per questo i bambini iniziano ad avere paura, ad esempio, di andare in bagno da soli o di andare a dormire da soli. Questa paura di “chi” può nascondersi nel bagno o nella cameretta è spesso legato alla paura del buio. La paura del buio inizia, paradossalmente, nella loro piccola ingenuità, a renderli più vicini agli adulti, cioè iniziano ad aver paura di ciò che non conoscono e che non possono controllare.
Questa paura è spesso trasfigurata nel “mostro”, anche ispirato da personaggi surreali che possono aver visto in tv o nei libri illustrati.
Le paure della pre adolescenza
Nell’età della scuola elementare e pre adolescenza, i bambini iniziano ad avere paura delle cose “reali”; a volte possono essere le guerre delle quali sentono parlare tv, social, genitori.
Iniziano ad accumulare memorie nette e chiare di esperienza vissuta, anche negativa, che può diventare paura del ripetersi di quell’esperienza. Attenzione, questo non è necessariamente un “trauma”, cosa ben più complessa che non ha tanto a che fare con esperienze chiare del passato che fanno paura nel presente, ma con l’inconscio.
Errori da non fare quando i nostri bambini hanno paura
Come vedi, ho fatto un elenco di paure dei nostri bambini, le più comuni, ma no, non ho detto niente su “come evitarle”. Perché, semplicemente, le paure fanno parte della loro evoluzione e del loro sviluppo e neurosviluppo (ripeto, non è di traumi che parliamo, ma di paure).
Le paure, cari genitori, non vanno evitate: non possiamo toglierle dalla loro strada come non possiamo eliminare le delusioni, i fallimenti, le difficoltà.
Quello che abbiamo il dovere e potere reale di fare è comprendere e accogliere queste paure, permettere loro di parlarne liberamente, così da aiutarli a contenerle e, quando sarà il momento, superarle.
Invece noi genitori spesso facciamo, in buona fede, alcuni errori, dei quali parleremo bene nel webinar gratuito del 17 marzo.
- Delegittimare le paure dei bambini
Delegittimare la paura di un bambino, sminuendola, fa sì che i piccoli inizino a sentirsi inadeguati verso un sentimento che, invece, è normale e umano, persino sano, come abbiamo visto.
- Ignorare le paure
La delegittimazione porta molti bambini a non condividere più le loro paure con i genitori, non solo da piccoli ma anche da adolescenti. Ignorare una paura che a noi sembra immotivata purtroppo rischia di portare i bambini all’auto isolamento.
- Aumentare le loro paure
Alcune paure, come ad esempio la curiosità mista a paura di ciò che è diverso, accompagna i bambini fino all’età adulta; molti adulti alimentano la paura dei bambini verso “l’altro”, comunemente parlando di “lupo” o “uomo nero” al quale il piccolo verrebbe putativamente abbandonato se non fa quello che gli viene detto.
Spesso per i genitori alimentare le paure dei bambini risulta comodo, perchè è un modo veloce per ottenere non quel che è giusto ma quello che è immediatamente utile.
Queste sono le piccole gocce che diventano traumi.