Insegnare la buona educazione… nonostante intorno ci sia un mondo sempre più violento, rude e maleducato (almeno, questo è quello che siamo spesso portati ad osservare).
Come fare a insegnare le buone maniere ai bambini, l’osservazione empatica, l’attenzione e il buon vivere civile in contesti in cui è difficile dare e trovare buoni esempi?
Questo post e il relativo podcast approfondito, nasce dalla richiesta di un papà che, guardando quotidiane scene di disattenzione o meditata maleducazione al supermercato e in tram, alle poste e dal medico, si è reso conto di quanto sia complesso crescere figli educati, soprattutto quando i genitori si sentono soli in questo ruolo di trasmissione di buoni esempi e buone pratiche.
Spero di aiutarvi, con 5 consigli, 5 assi nella manica per chi vuole crescere figli educati.
CHi è un “bambino educato”?
Chi è un bambino educato?
Quello che dice grazie ogni volta che qualcuno dà o porge qualcosa, anche per la trentesima volta durante un gioco?
Il bambino educato è quello che, alla richiesta “dai un bacio alla zia/zio/cugino/persona appena vista nella vita”… esegue, senza che nessuno si chieda se davvero ha viglia di dare sti c**** di bacetti?
Chi segue questo blog, il mio canale Instagram e il mio podcast, sa fin tropo bene che per me e per la Disciplina Dolce, no, un bambino educato non è questo.
Nella convenziona comune, un bambino educato è quel bambino che ha iniziato ad assimilare le convenzioni sociali del buon (o quieto) vivere, e le asseconda.
Tuttavia, come mamma e pedagogista, credo che un bambino sereno sia il bambino che applica regole e convenzioni perché
- le vede nei suoi esempi preferiti (indovinate un po’ chi sono? Sì, proprio loro, le figure adulte di riferimento)
- le comprende
- le approva emotivamente.
Il resto, è solo bambino che obbedisce per paura, per dovere.
L’educazione è un processo, e va guidato

Educare non è solo dettare una serie di regole astratte, bensì creare un processo di guida, esperienze formali e non formali, che accompagnano i bambini dai primi giorni di vita fino all’adolescenza e ed oltre.
Il processo va anche oltre questa fase biografica, arrivando a quando la persona è autonoma e cambia i suoi modelli comportamentali.
Ma attenzione, perché se un individuo riesce a vivere il processo educativo in modo empatico, sereno e consapevole grazie ai genitori, sarà più probabilmente un adulto in grado di comprendere e adeguarsi ad altre regole civili, senza viverle come imposizioni ed essere a suo agio nel mondo intero.
L’educazione non si insegna ma si guida e si mostra.
L’educazione nei bambini da zero a sei anni è un complesso di regole chiare e coerenti, buoni esempi e attivazione dei neuroni specchio, comprensione profonda del senso di una regola e di una convenzione.
Un bambino che, automaticamente, dice grazie e saluta sorridendo senza necessariamente bisogno di sollecito da parte del genitore è un bambino che ha imparato o sta imparando a capire il perché di quel saluto e di quel grazie. E inizialmente il suo primo perché è… perché lo fanno mamma e papà.
Come crescere bambini ben educati

Come insegnare le buone maniere ai bambini, senza essere dei bigotti tiranni?
Per insegnare ai nostri bambini le buone maniere, dobbiamo insegnare a rispettare se stessi e gli altri e, per quanto i bambini, i contesti familiari e sociali siano diversi, ci sono 5 assi nella manica che do a tutti voi educatori e adulti di riferimento.
- Essere educati voi stessi (cioè, essere un buon esempio)
L’amico buon esempio è il primo asso nella manica, la prima e anche ultima soluzione per crescere bambini educati.
I nostri figli soprattutto nei primi anni ci vedono come dei super eroi, e daranno per scontato che quello che facciamo noi è giusto.
Allora saremo noi a far passare avanti, in cassa, una persona che ha solo una cosa da pagare, saremo noi a non urlare ai semafori, saremo noi a non parlare male delle persone inutilmente, saremo noi a non prendere in giro i diversi, saremo noi ad avere una parola buona per tutti. Saremo noi a mostrare che un mondo migliore è possibile. - Essere buoni ascoltatori
verso tutti e in particolare verso i bambini. La scusa della frenesia della quotidianità non regge, dobbiamo ascoltare con calma i bisogni dei nostri piccoli, chiedere loro cosa provano in tante occasioni diverse, nel quotidiano. A volte, basta osservare o farsi le giuste domande.
Torniamo all’esempio dell’abbraccio/bacetto a tutti i costi. Siamo davvero in grado di insegnare l’importanza della corporalità, del rispetto per il nostro e l’altrui spazio, se poi, letteralmente, costringiamo i bambini a distribuire baci e abbracci, come se questo gesto non abbia un senso? - Limiti e regole chiare
Un bambino è educato se riconosce gli spazi nei quali muoversi. I bambini hanno bisogno di regole, e dobbiamo essere fermi, costanti, coerenti e ovviamente non violenti e flessibili nel proporle.
Approfondisci su come creare delle regole e farle rispettare, pur essendo genitori flessibili e non aggressivi. - Insegnare l’empatia
Un bambino che comprende i bisogni degli altri e capisce anche i suoi avrà la possibilità di capire e sentire (e non solo sapere) che un saluto o un gesto di cortesia è importante per dare benessere a poco prezzo, felicità facile e gratuita. La buona educazione e i gesti gentili fanno bene; insegnare a sentire questo benessere ai bambini è fondamentale per renderli bambini educati.
La comprensione del concetto di empatia arriva dopo un certo livello di sviluppo; fino a tre anni i piccoli sono estremamente egocentrici, l’empatia la capiranno meglio dopo; nel frattempo, possiamo insegnare loro a spiegare le loro emozioni e dedicare tempo all’ascolto, ogni volta che cercano di raccontarci aneddoti apparentemente sconnessi ma pieni delle loro emozioni. - Cambia il tuo concetto di educazione
Un bambino educato non è un bambino che ogni volta che passa il cameriere a chiedere qualcosa dice grazie. Non è il bambino che saluta tutti per strada sventolando la manina (sì, sono adorabili quando lo fanno, ma non è quello che determina se sono o saranno bimbi educati).
Un bambino educato è quello che inizia a comprendere il senso degli atti di cortesia, e per comprenderlo… serve applicare i trucchi dal punto 1 al punto 4.