Partorire, nascere.
Mi fa sempre effetto vederli scritti vicini.
Come se fossero le due facce della stessa medaglia.
Mamma e bambino.
Entrambi attivi, entrambi protagonisti, in uno scambio costante di eventi, competenze che si esprimono, respiri, sussurri, fasi.
Chi nasce dunque? E chi partorisce? Chi si attiva? Compiendo gesti, azioni, movimenti innati e arcaici?
Mamme e bambini, assieme.
C’è forse qualcosa di più determinante, profondo e intenso nella vita?
Non lo so.
Ciò che di sicuro so è che come per tutti gli eventi importanti, intensi, catartici e determinanti fondamentale è SCEGLIERE.
E cosa, tra le prime cose, se non il posto in cui accogliere il proprio bimbo? Cosa fare se non ponderare bene tra le varie possibilità e i luoghi della Nascita?
Prenderemo quindi oggi in esame alcune opzioni reali, realistiche e possibili. Alcuni luoghi con caratteristiche e differenze che possono essere scelti dalle donne e coppie per il loro evento nascita.
Ospedale

Il luogo da circa 50-60 anni in voga per la maggiore è proprio lui, l’ospedale.
Ma anche qui si può scegliere, perché esistono vari tipi di ospedali, che lavorano in modo diverso e in grado di erogare cure ad intensità diversa.
Cosa si intende?
S’intende che ci sono ospedali in cui è presente l’intera equipe h24 formata da ostetrica, ginecologo, neonatologo, anestesista ecc.. Talvolta è anche presente la terapia intensiva neonatale, il centro trasfusionale e varie unità operative per la gestione delle emergenze.
Spesso e volentieri questi ospedali hanno un gran numero di parti all’anno, accolgono la patologia ostetrica e i casi più complessi. Hanno numerose sale parto, tante ostetriche in turno e ritmi di lavoro e gestione piuttosto incalzanti e movimentati.
Esistono poi anche altri ospedali, un po’ più piccoli e talvolta meno “tecnologici” in cui è più facile trovare “solo” l’ostetrica e il ginecologo. Queste realtà tendenzialmente sono scelte dalle donne che hanno avuto una gravidanza fisiologica o con problematiche nettamente minori.
Sono ospedali in cui spesso le partorienti hanno modo di sperimentare un clima contenuto, intimo, a volte quasi domestico.
Il personale è decisamente meno numeroso e anche il flusso di lavoro più tranquillo, salvo magari eccezioni.
Badate bene: non è detto che il tipo di struttura da preferire o senza dubbio più sicura sia quella super attrezzata e dotata di grandi risorse, sia di personale, sia di strumentazione.
Il concetto di sicurezza è altamente soggettivo, profondo, personale. Dipende dalla propria storia e dal proprio vissuto, da quello che ci spaventa e ci fa stare bene.
Pertanto, ogni donna e coppia, se messa nelle condizioni di riflettere e ragionare apertamente può trovare cosa sente sicuro per sé, sa quali sono le priorità rispetto la nascita del proprio bambino e può dunque facilmente orientarsi nella decisione.
Di fondamentale importanza per orientare la propria scelta è quindi:
- informarsi, chiedere, capire, approfondire, conoscere
- comprendere quali protocolli e procedure l’ospedale attua nella gestione dei vari passaggi che riguardano la nascita
- mettersi in ascolto dei propri reali bisogni e optare per la struttura che maggiormente risponde alle proprie esigenze
Non da ultimo può essere utile visitare la struttura scelta: vedere le stanze, le sale parto, interfacciarsi con il personale, magari con la coordinatrice del punto nascita o il primario.
Quando si andrà a partorire tornerà davvero utile ritrovarsi in un luogo con cui si ha, seppur superficialmente, “socializzato” prima.
Sembra assurdo ma, più il luogo del parto è noto e famigliare, meglio possono funzionare gli ormoni della nascita!
E in base a cosa NON scegliere?
- Alla distanza da casa: una distanza seppur maggiore per un’assistenza più affine e adeguata non sono un sacrificio inaffrontabile
- Alle esperienze di amiche e conoscenti: ognuno ha i suoi criteri, ognuno avrà il suo tipo di esperienza. Meglio capire bene e non basarsi sul sentito dire.
- Perché lavora in quel determinato ospedale il ginecologo di riferimento: i turni e le guardie dei medici e delle ostetriche sono variabili e non sono a discrezione del professionista.
Non è così facile avere la garanzia che il professionista di riferimento per la gravidanza sia quindi presente il giorno o la notte del parto.
Parto a domicilio e in Casa Maternità

Anche se spesso non viene percepito in tal senso, le nascite a casa e in casa maternità sono circa equivalenti.
Certamente accade che nel primo caso la donna rimane a casa sua e si spostano le ostetriche, mentre nel secondo caso è la donna che si sposta verso la struttura.
Tuttavia è importante chiarirci che per entrambi i luoghi si parla di Nascita in ambiente extra-ospedaliero, ossia fuori, appunto, da un ospedale.
Le case maternità in Italia (non sono tante, ma ci sono!) sono strutture dotate di camere da letto o a volte addirittura di mini appartamenti in cui la coppia può stare per il travaglio, il parto e in alcuni casi nei giorni successivi.
Le case maternità hanno ambienti estremamente curati e del tutto simili a quelli domestici, con tutti i comfort e il calore che ogni donna troverebbe a casa.
Il parto a domicilio o in casa maternità non è una realtà improvvisata o da “gente strana” o, come si crede a volte, una modalità di nascita poco sicura.
Ci sono studi che dimostrano che in caso di gravidanza fisiologica non c’è differenza in termini di sicurezza per madre e bambino nel parto a casa o in ospedale.
Ad oggi inoltre i parti a domicilio sono assistiti da ostetriche, ossia professioniste, che hanno spesso formazione specifica e dotate di una preparazione adeguata tanto sulla gestione della fisiologia, quanto sulla gestione e il trattamento di possibili imprevisti.
Ma non è tutto: anche da un punto di vista burocratico e legislativo ci sono alcuni dettagli da specificare.
Diverse regioni in Italia infatti hanno regolamentato il parto extraospedaliero attraverso leggi regionale. Hanno dunque delimitato i termini e le condizioni in cui è possibile farlo e in alcuni casi è stato stabilito un rimborso parziale per le coppie che lo scelgono.
Purtroppo sulla nostra penisola sono pochissime le realtà in cui il parto a domicilio è garantito dal Sistema Sanitario Nazionale e quindi la spesa per l’assistenza e la parcella delle ostetriche libere professioniste è a carico della gestante. Il massimo a cui siamo arrivati fino adesso è appunto il rimborso parziale che in alcune regioni è previsto dalla legge.
Ma scendiamo un po’ nei dettagli del tipo di assistenza.
Il parto a domicilio o in casa maternità tendenzialmente è scelto dalle donne e coppie che:
- vogliono un percorso personale, personalizzato e meno standardizzato possibile per la loro gravidanza e il loro parto
- desiderano accogliere il proprio bambino in un clima domestico, intimo, famigliare
- desiderano avere vicino professioniste che conoscono, con cui hanno già condiviso un percorso
Il parto extraospedaliero infatti non si improvvisa, né si sceglie nelle ultime settimane di gravidanza. Deve essere pianificato e preparato ed è importante che vi sia un percorso continuativo con le ostetriche che hanno, a loro volta, il compito di seguire il decorso della gravidanza e valutare che permanga sempre una condizione di normalità, salute e fisiologia.
Ma come scegliere tra casa maternità o domicilio?
In linea generale, seppur con numerose eccezioni, la casa maternità è scelta dalle donne che:
- preferiscono spostarsi per l’evento del travaglio e parto
- vivono troppo distanti da un ospedale (perché, ebbene sì, anche nel parto extraospedaliero serve avere un ospedale di riferimento casomai servisse)
- vivono in contesti abitativi o in situazioni per cui non si sentirebbero a proprio agio in casa loro
Il parto presso il proprio domicilio è invece scelto dalle donne che:
- vivono in case che possono tranquillamente ospitare e sostenere l’evento nascita, le ostetriche e qualsisi necessità dovesse emergere
- abitano sufficientemente vicino ad un punto nascita e in luoghi facilmente raggiungibili dal 118 in caso di necessità
- si trovano in contesti abitativi adeguati e in cui si sentono di poter essere a loro agio
Ecco dunque le possibilità per i luoghi della nascita!
Se posso dare un consiglio, seppur non richiesto me ne rendo conto, vi direi donne: mettetevi in ascolto!
Cercate di capire cosa fa per voi e andate a cercarvelo.
Non si partorisce tante volte nella vita, è bene scegliere di farlo nel luogo e nel modo che davvero sentite giusto. Nel luogo e nel modo che vi rende serene, felici, a vostro agio, positivamente in apertura e pronte ad accogliere il vostro cucciolo!