Giochi per maschi e femmine: ci sono cose che nessuno ti dice, perché i condizionamenti del pensiero comune che un tempo passavano solo da tv e riviste (e negozi di giocattoli) adesso passano anche dai social, dove in media anche noi genitori trascorriamo molto tempo e dove, a differenza della tv e dei giornali, siamo attivi e non più solo spettatori passivi.
Esistono davvero i giochi per maschi e per femmine? E’ davvero sano orientare la scelta delle bambine verso giochi da maschi e dei bambini verso giochi da femmine? E poi… è giusto usare i nostri figli come bandiera politica, mostrando sui social quanto siamo conservatori o alternativi, in base al gioco che proponiamo ai nostri figli?
Riflessioni e consigli da una pedagogista che indossa tacchi a spillo ed è fieramente coperta di tatuaggi.
Se sei qui per la prima volta, sono Elena Cortinovis.
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la differenza tra giochi per maschi e giochi per femmine esiste
Esiste la distinzione tra giochi per maschi e giochi per femmine, e la cosa è dovuta al semplice fatto che su questa distinzione si fonda un’intero mercato, molto remunerativo, cioè quelli dei giochi.
E’ giusto? No, non lo è. Si tratta di una distinzione esistente creata e nutrita solo ed esclusivamente a fini di marketing e questo negli anni ha convinto noi genitori che sia anche una cosa strutturalmente giusta e sensata.
Beh, non lo è.
Prima degli anni del boom economico i bambini e le bambine non erano accomunati a due diversi colori, e quei colori non si trovavano nei corridoi dei supermercati.
Oggi siamo orientati a credere che tutto ciò che è rosa sia per femmine e blu/rosso sia per maschi, tutto ciò che è legato all’attività fisica, alla potenza, alla scienza sia “gioco per bambini”, mentre ciò che è legato alla seduzione, alla bellezza, alle attività domestiche sia per femmine.
Cari genitori ed educatori, è solo marketing. Ma non posso nascondere che questo essere continuamente bersagliati da messaggi su cosa è adeguato per chi e cosa è fuori luogo abbia effettivamente modificato la società.
giochi per maschi e femmine: come opporci ai condizionamenti del mercato e del web
Ma noi genitori e noi educatori, nelle nostre case e nelle scuole per l’infanzia, che sono il primo luogo in cui i bambini imparano modelli comportamentali e mettono in atto stimoli cognitivi molto importanti, possiamo fare la rivoluzione.
Se vuoi puoi ascoltare questi contenuti ed altre riflessioni anche nella puntata 51 del mio podcast
Da mamma e pedagogista che cerca di convincere genitori ed educatori che dare libertà e stimoli multipli ai bambini, provo sempre tantissimo disagio quando vedo i corridoi di ancora troppi negozi di giocattoli fare divisioni nette dei giochi per maschi e per femmine; certo, ci sono per fortuna dei franchising o piccoli negozietti che scelgono al contrario di noi imporre un marchio i genere, stiamo assistendo ad un ritorno del legno (o della plastica travestita da legno) e colori neutri per i giochi, ma credo che nel 2023 questa dovrebbe essere la norma, non l’eccezione (spesso più costosa).
E soffro moltissimo quando sento, ancora troppe volte, frasi come “No, la cucina è un gioco da femmine”, “non puoi chiedere a Babbo Natale il vestito di Frozen, sei un maschietto” o, al contrario, “Ma sei una femminuccia, cosa devi fare con Spiderman?”
Vi sto per dare un’altra bomba di verità scientifica ancora troppo poco discussa:
Il gioco che sceglie tuo figlio non ha alcun legame con il suo orientamento sessuale
Identità di genere e orientamento sessuale non hanno un legame con le scelte che i vostri figli, soprattutto al di sotto dei 6 anni, fanno in merito ai giochi.
I bambini vivono di stimoli sensoriali: alcuni bambini sono più attirati da alcuni colori, altri da altri, alcuni bambini preferiscono alcune attività sensoriali, altri ne prediligono altre. I bambini non hanno idea di cosa sia una cosa da maschio o da femmina, finché qualcosa al di fuori di loro non gliela inculca.
I bambini vivono fortemente l’influenza di neuroni specchio, che li porta ad imitare persone cui sono legati o persone che li attirano particolarmente e che variano nel tempo. Se un bimbo di tre anni vuole lo smalto e i tacchi è perché i suoi neuroni specchio gli suggeriscono di imitare la mamma.
Più avanti nell’età i bambini e le bambine possono essere “attratti” dalle azioni di altri adulti di riferimento, ed essere portati ad imitarli, nel gioco.
Il gioco è parte fondamentale del mondo dei bambini: se inseriamo la libera scelta e la molteplicità di stimoli, aiuteremo i piccoli a crescere più liberi e consapevoli di quello che piace e di quello che non piace.
Questo non ha a che fare solo con l’identità di genere: se una bambina sceglie liberamente, nei primi anni, quando giocare con Spiderman e quando giocare con Elsa, ha maggiori probabilità di essere un’adolescente che sa se preferisce studiare matematica o lingue, e non scegliere in base alla scelta delle amiche.
I giochi dei tuoi figli non sono la tua bandiera politica
Quando l’alterità a tutti i costi diventa l’ennesima gabbia
Forse tocco un testo sensibile, ma sensibilissimo è il tema trattato oggi.
Se tua figlia vuole giocare con la tuta di astronauta, è perché in quel momento ha stimoli che la conducono in quella direzione (ed è fortunata ad avere genitori che non precludono tale scelta).
Ma se tua figlia vuole vestirsi di rosa e fare la ballerina non vuole certo dire che è vittima degli stereotipi di genere e sarà una “girly girl”.
In sintesi, cerchiamo di non condizionare le scelte dei nostri figli in base alle nostre scelte politiche, siano essere conservatrici o progressiste.
Fuori il mondo è indietro, ma in casa e a scuola puoi fare la rivoluzione
Se nel mondo del marketing (che ci circonda letteralmente) esiste ancora la divisione tra giochi per maschi e giochi per femmine, dentro casa e nelle scuole dell’infanzia, possiamo mettere in pratica l’arte della molteplicità e della scelta.
- Diamo noi, ai bambini, più opzioni di giochi senza indicare la divisione per generi data dal marketing.
- Se davvero ci incuriosisce, chiediamo ai bambini perché vogliono un gioco specifico. Capiremo davvero tanto di loro e dei loro bisogni.
- Prepariamo la diversità e le maggiori opzioni di scelta già nello spazio dei giochi
- Incentiviamo il gioco destrutturato, grande baluardo di libertà di azione sin dal”infanzia.