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Gemelli e prematuri: si può praticare il babywearing?

Babywearing

Gemelli e prematuri: si può praticare il babywearing?

Nell’immaginario comune si pensa frequentemente che ci siano cose che con i gemelli non si possano fare. Nella quasi totalità delle volte questa è una credenza errata.

Uno dei pensieri ricorrenti è relativo anche al babywearing. Si pensa che non sia praticabile con i gemelli, o per lo meno non in contemporanea per entrambi i bambini, si potrebbe pensare che mentre si porta in fascia un bambino, l’altro non possa che essere lasciato nella culla.

Davvero non si possono portare due gemelli?

In realtà portare due bambini insieme è possibile, e per le mamme di gemelli a volte è addirittura necessario.

Come e con quali supporti?

Si può portare con un’unica fascia facendo delle legature adatte a ospitare entrambi i bambini, con due fasce, o con delle ring sling (fasce ad anelli), oppure utilizzando supporti strutturati, combinati con una fascia: fascia e mei tai, fascia e marsupio. Oppure si potrebbe utilizzare un mei tai e un marsupio, ad esempio. Le combinazioni sono svariate. I supporti ideali dipendono dall’età dei bambini, dalla loro crescita, dalla posizioni in cui si intende portare e dalle esigenze di ogni famiglia.

Quando si tratta di neonati molto piccoli, che ancora non sorreggono la testa si tende a portarli entrambi davanti o spostati sui fianchi, questo modo di portare è sicuramente molto faticoso.

Portando due bambini è molto facile raggiungere precocemente il peso massimo che si riesce a sopportare portando davanti. Sommiamo l’ingombro che deriva dal fatto che i bambini sono inevitabilmente due, per queste ragioni, non appena uno dei bimbi comincia a sostenere bene il capo e la mamma se lo sente, è auspicabile portare un bambino davanti e l’altro dietro.


Il presupposto da cui partire quando si desidera portare entrambi i figli però, è che non è necessario sobbarcarsi interamente tutta la fatica. Le mamme di gemelli hanno sempre risorse doppie per occuparsi dei loro figli, ma come tutte le mamme, anzi, ancor di più, hanno bisogno di essere alleggerite. Il mio consiglio è sempre quello di dividere la fatica, e quindi di farsi aiutare, anche nel portare i bimbi. Portare singolarmente i gemelli, soprattutto i primi tempi, può essere il miglior modo di portarli.

Innanzitutto il peso è dimezzato (anche il peso psicologico). È vero che se si porta adeguatamente il peso è sempre scaricato nella maniera corretta, ma è ben diverso cominciare il percorso babywearing con un neonato e aumentare il peso portato gradualmente, secondo la crescita del bambino, e invece portare due bambini, e vedere questo peso raddoppiato immediatamente. Il discorso vale ancor di più se si sta parlando dell’immediato post parto.

In secondo luogo, i gemelli hanno condiviso l’utero materno e si trovano spesso ad essere simbiotici, hanno senz’altro bisogno di costruire, ognuno di loro singolarmente, una relazione individuale e speciale con ognuno dei genitori. Per questo motivo, il fatto che la mamma porti una bambino e il papà un altro può avere grandi benefici per ogni membro della famiglia.

Inoltre inizialmente i genitori, se non hanno mai portato precedentemente, necessitano di prendere confidenza con la stoffa e con il supporto porta bebè. È indubbio che legare una solo bambino in fascia sia più semplice che legarne due.

Vien da sé che per portare due bambini insieme non ci si possa improvvisare, è caldamente consigliato ai genitori che vogliano intraprendere questo percorso di rivolgersi ad una professionista del babywearing.

Spesso i gemelli nascono con un peso basso, a volte perché più frequentemente delle gravidanze singole, le gravidanze gemellari finiscono pretermine. E spesso le mamme di neonati con un peso basso si trovano in difficoltà al pensiero di metterli in fascia.

È possibile portare in fascia un bambino con peso basso alla nascita? È possibile portare un bambino nato pretermine? E un bambino addirittura nato prematuro?

Se le condizioni di salute del bambino lo permettono la risposta è: non solo si può, ma è assolutamente consigliato.

Il contatto con l’area toracica (soprattutto della mamma ma anche del papà) e il suo calore combinato con il conseguente rilascio di ossitocina ha innumerevoli benefici per un bambino che presenta un peso basso. Tanto più se il contatto avviene “pelle a pelle” e per un numero elevato di ore al giorno.

Lo sanno bene quelle famiglie che hanno praticato la “marsupioterapia” o Kangaro Mother Care. Una pratica rivolta soprattutto ai neonati nati prematuri. Si tratta di posizionare “pelle a pelle” il piccolo sul torace della mamma che si accomoda semi sdraiata e avvolgere entrambi con della stoffa. La KMC, nasce a Bogotà, in Colombia, nel 1978, per supplire ad una mancanza di incubatrici, ma ben presto si evidenziano dei risultati straordinari. I bambini prematuri tenuti sul corpo della mamma anziché nelle incubatrici avevano miglioramenti al pari o maggiori dei piccoli messi nelle incubatrici.

Ormai la KMC è una pratica largamente utilizzata negli ospedali del mondo. Non possiamo però relegarla ad una semplice pratica che mira a rispondere ad una situazione patologica del bambino. Il contatto con il genitore ha un’importanza cruciale non solo per i neonati prematuri ma per tutti i neonati.

Il proseguo di tale pratica è proprio il portare in fascia. Portare un neonato con un peso basso, può spaventare i genitori. Ma con tutte le dovute accortezze e di conseguenza con il giusto supporto e legatura, che deve essere realizzata nella maniera migliore possibile per dare il giusto sostegno e assecondando la posizione accovacciata dei piccolissimi, è assolutamente possibile e non può che arrecare benefici a mamma e bambino.

Infondo un bambino nato prematuramente presuppone una mamma nata prematuramente. Il babywearing in questo caso è ciò che di più simile abbiamo per replicare la condizione uterina per mamma e bambino.

Fabiola

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