Congedo di paternità: come prenderlo e come affrontare i pregiudizi

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Disciplina Dolce

Congedo di paternità: come prenderlo e come affrontare i pregiudizi

Il congedo parentale è discusso spesso nelle politiche del lavoro in Italia soprattutto per quanto riguarda le mamme, ma si parla sempre molto poco del congedo parentale da parte di padre. Come mai? Sono davvero così pochi i papà che vogliono stare più tempo con i bimbi appena arrivati al mondo?

In Italia meno del 40% dei papà usufruisce del congedo parentale facoltativo di tre mesi nei primi anni di vita dei bambini. Siamo davvero un paese di papà assenti?
Forse no, in realtà, o meno di quello che i dati ci lasciano credere.

Certo è che un Paese in cui chi è abbastanza fortunato da avere un lavoro con contratto nazionale, è obbligato tenuto (obbligato) in occasione della paternità, a prendere solo 10 giorni di congedo (che era solo 1 fino al 2012), di certo non dà un messaggio molto forte in merito all’importanza della paternità e alimenta il meccanismo culturale che rilega i padri al ruolo di genitori di serie B.

Ho spiegato perché, invece, su un piano pedagogico un papà non è un genitore supplementare ma ha una grande importanza, nell’episodio 26 del mio podcast.

Lo lascio qui

Un papà può prendere facoltativamente un congedo parentale di tre mesi, al 30% dello stipendio (la legge di bilancio 2023 prevede che nel 2024-25 la retribuzione oscilli tra il 60 e l’80%, ma finché la norma non entra a sistema e resta valida sulla carta per un solo anno, non è possibile considerarla fattore di scelta o cambiamento culturale reale);

Dal momento che in Italia molte donne devono rinunciare al lavoro dopo la maternità e il padre è ancora il lavoratore con salario più alto nella famiglia media, per molti papà prendere questi tre mesi corrisponde a mettere la famiglia in serie difficoltà economiche.

Un padre può prendere ulteriori tre mesi di congedo volontario e al 30% dello stipendio, togliendolo alla madre; non è una sorpresa né un controsenso che, soprattutto nel primo anno di vita di un bambino, una mamma e un papà comprendano l’importanza della vicinanza della mamma.

La maggior parte dei padri che usufruiscono del congedo facoltativo di tre mesi lavorano per grandi aziende, mentre diminuisce drasticamente la scelta per chi lavora per piccole o medie imprese, che sono la maggioranza delle aziende in Italia.
I motivi sono legati alla pressione e/o senso di disapprovazione più o meno consapevolmente attuato dalle aziende stesse, per le quali rinunciare ad una risorsa per 3-6 mesi diventa problematico.

Ciò nonostante, il numero dei papà che decidono di usufruire del congedo sono in veloce e notevole crescita, passando in pochi anni dal 19% al 48%, secondo in rapporto di Save The Children del 2023.

Perché gli uomini non usufruiscono del congedo parentale?

papà assente come fare

Le ragioni sono principalmente

  • Economiche
  • Senso di colpa/iper responsabilizzazione indotto o maturato negli anni nei confronti dell’azienda
  • Senso di inadeguatezza
  • Stigma culturale
  • Perché non incoraggiati nelle proprie stesse famiglie.

Dunque, in un sistema sociale e culturale che ancora dà del “mammo” a un padre che si occupa dei figli, e che si dimostra ostile alle famiglie in generale e ai nuovi modelli culturali e relazionali in particolare, i papà cercano di trovare un modo per stare più a lungo con i propri bambini.

Usufruire del congedo di paternità e affrontare i pregiudizi

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Se di fronte alla scelta di usufruire o meno del congedo di paternità mossa da ragioni economiche non è possibile dare suggerimenti, ma solo comprendere e sperare che il paese migliori realmente le politiche a tutela della famiglia, invece di usare questo concetto solo come spot elettorale, per le cause di tipo psicologico e sociale ci sono delle cose che si possono fare, per facilitare e incentivare i papà a fare questa scelta.

Sii il primo, non sarai l’ultimo

In moltissime aziende come in moltissimi ambiti della vita di comunità, una pratica sociale non viene presa in considerazione fino a quando non c’è un pioniere che la sdogana. Il congedo parentale da parte degli uomini non è un’eccezione.

E’ molto probabile che se sarai il primo della tua azienda a prendere il congedo di paternità volontario di tre mesi, qualcuno lo farà subito dopo di te. Del resto, le rivoluzioni non sono sempre fatte di grandi azioni di massa, ma quasi sempre dalla piccola azione del singolo.
E se l’arrivo di un figlio non è un buon motivo per mettere tutto sanamente in discussione, cosa lo è?

Puoi essere protagonista del percorso di genitorialità che sta vivendo la coppia, e non un gregario come la cultura passata ci ha fatto credere.

Leggi anche “Come Essere un buon padre”

Chiedi di concertare forme di lavoro flessibile

Se la tua azienda, magari medio piccola e a gestione famigliare, ha difficoltà oggettive nel sostituirti o nel non avere il tuo ruolo coperto per quei mesi, puoi provare a concertare maggiore flessibilità, come un aumento delle ore di smart working o dei mesi si full smart.
In questo modo, portai trascorrere più tempo a vivere in presenza la vita famigliare e dare il tuo supporto nei delicati primi mesi e anni di vita di tuo figlio, senza rinunciare ad una percentuale preziosa del proprio salario.

Chiediamoci sempre, inoltre, se e in che misura siamo davvero insostituibili o indispensabili.
Di fatto, uno dei pochissimi luoghi in cui siamo davvero “la differenza”, in cui è davvero difficile essere sostituiti, sono le relazioni. Quelle con i figli in particolare.

L’importanza del partner

Una mamma è legata al proprio bambino con un legame speciale, viscerale in tutti i sensi; il bambino dipende dal lei in tutto, sia su un piano nutritivo che sensoriale e psicologico. Un bambino si sente ancora parte della mamma quasi per tutto il primo anno di vita… e anche per la mamma è così.

Non è dunque raro trovare mamme che hanno letteralmente il terrore di lasciare il bambino troppo a lungo nelle braccia o alle cure di altri, padri compresi.
Ma noi mamme dobbiamo interiorizzare che il papà non è “gli altri”; ma una figura di riferimento che sarà importantissima nella crescita dei bambini.

Avere un papà che si sente sicuro nell’alto contatto con i piccoli aumenta senso di appartenenza, complicità nella coppia, rinforza i legami nel piccolo nucleo che si è formato, per non parlare di quanto aiuta il bambino nella creazione di legami di riferimento solidi.

Noi mamme, dunque, possiamo incoraggiare i papà ad essere di supporto

congedo parentale dei papà
  • essendo comprensive (stiamo tutti imparando, in questa nuova esperienza)
  • evitando frasi giudicanti (fermo, lascia fare a me)
  • accompagnando e facendoci accompagnare in questo viaggio bellissimo che è la genitorialità
  • parlando apertamente delle nostre paure e ascoltando le paure del partner. Non serve trovare una soluzione, l’ascolto reciproco è l’inizio del percorso.

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