Da cosa parte la mania di controllo nelle relazioni? Come possiamo imparare a distinguere la mania di controllo dall’amore e dall’affetto e dalla voglia di stare insieme e, soprattutto, come possiamo insegnare ai nostri figli a non subire manipolazioni emotive… e a non essere dei manipolatori?
Affrontiamo questo argomento complesso,, prepariamoci a “soffrire un po’ ” perché toccherò dei tasti dolenti nella vita di tutti noi, come adulti e in molti casi anche come genitori.
Ciao, io sono Elena Cortinovis, pedagogista e divulgatrice, ferma sostenitrice della Disciplina Dolce come approccio ad una pedagogia e genitorialità sana.
La mania di controllo non fa parte solo delle relazioni di coppia
Il dibattuto pubblico più recente ci porta a sentire sempre più spesso parlare di relazioni tossiche, manipolazione emotiva, narcisismo, creando da un lato informazione e dall’altro una nebulosa di concetti espressi in modo veloce, che non ci sono mai del tutto chiari.
Spesso guardiamo le derive relazionali come a qualcosa sempre molto distante da noi o comunque come qualcosa legato solo ai rapporti di coppia.
In realtà siamo molto spesso controllanti e controllati senza rendercene conto, accettandolo in modo passivo invece di spezzare alcune catene, per il nostro bene, il bene delle nostre relazioni e, soprattutto, il bene dei nostri bambini,
Le relazioni controllanti non sono sono quelle di coppia; chi vive relazioni controllanti nascoste dietro l’affetto le vive anche nei rapporti di amicizia (basti pensare a quegli amici che ci fanno sentire in colpa quando dedichiamo tempo alla coppia o ad una nuova amicizia), nei rapporti di lavoro (le dinamiche Miranda Priestley sono più diffuse di quanto crediamo) e, come origine di ogni cosa, nelle relazioni famigliari.
La mania di controllo degli altri nasce nell’infanzia
Come quasi ogni minimo aspetto della nostra vita, l’approccio all’affetto attraverso il controllo dell’altro parte dai primi anni di vita.
Una persona che confonde il controllo con l’affetto è stata una persona che è stata soggetta, a sua volta, a forme di controllo e manipolazione emotiva.
Pensiamo ad esempio a chi riceve un’educazione molto rigida, basata su premi e punizioni, in cui ogni regola non viene gestita con la giusta flessibilità e imposta con il dictat del “è così perché lo dico io”, sempre e comunque giustificato dal “lo faccio per il tuo bene”.
La sculacciata è per il tuo bene.
La punizione è per il tuo bene.
Insomma, ti faccio del male (perché le punizioni corporali e non solo fanno sempre e comunque male ai bambini), ma per il tuo bene.
Il meccanismo interiorizzato da un cervello in fase di sviluppo è facile da intuire: faccio del male, controllo il corpo e l’emotività delle persone che amo, perché questo è voler bene.
So che molti di noi adulti sono cresciuti con questi metodi e siamo pur certi di non essere persone con manie di controllo, ma…
Siamo davvero certi di non avere anche noi manie di controllo sugli altri, a partire dai nostri figli?
Quanto siamo frustrati quando qualcuno non fa quello che noi vorremmo e quello che noi ci aspettiamo, indipendentemente da come siamo stati in grado di comunicare il nostro bisogno?
Quanto ci sentiamo frustrati quando le cose non vanno esattamente come noi vorremmo? Non ci sentiamo come se tutto il bene del mondo fosse crollato?
In molti altri casi, non siamo noi che agiamo il controllo ma siamo succubi più del dovuto al controllo da parte degli altri.
Ti senti mai in colpa se non rispondi ad una chiamata di un tuo genitore o parente, nonostante tu sia adulto?
Ti senti mai in difetto perché ti stai semplicemente riposando, rilassando o… godendo un bel momento della tua vita?
Ti senti sempre in dovere di giustificarti per ogni momento di leggerezza e serenità?
E’ probabile che siamo soggetti al facile controllo da parte dei nostri affetti, è probabile che molte cose vissute e fatte “per il nostro bene” ma senza essere accompagnate da spiegazioni, decodifiche, negoziazioni di alcun tipo ci abbiano resi in qualche modo dipendenti da una costante conferma e legittimazione da parte delle persone che amiamo.
Questi sono i casi in cui un percorso di terapia e affiancamento può farci bene, soprattutto se queste caratteristiche sono in noi dominanti e limitanti.
E soprattutto, valutiamo un affiancamento se non vogliamo ripetere questi pattern e queste dinamiche anche sui nostri figli.
Se ancora credi che l’educazione rigida e severa ricevuta ci abbia in fondo fatto bene, ricorda che
- essere sopravvissuti nella temepesta non vuol dire necessariamente che non ci portiamo dietro ferite
- Non è de tutto vero che “siamo venuti su bene lo stesso” e ti spiego perché in questo articolo..
La mania di controllo cammina insieme alla manipolazione emotiva
La manipolazione emotiva nell’infanzia, che ci portiamo dietro in modo inconsapevole anche da adulti, è inserita in scelte di educazione e soprattutto di comunicazione.
Spesso contrabbandiamo la manipolazione per persuasione, che invece è una cosa molto diversa.
Se la persuasione usa tecniche argomentative ed esempi pratici per far capire i benefici di una cosa rispetto ad un’altra, la manipolazione rielabora la verità, dandone una versione parziale e distorta.
In un approfondimento sulla Manipolazione psicologica ed emotiva facevo alcuni esempi:
E come agiamo la manipolazione sui nostri figli, facendoli crescere manipolativi o dipendenti da manipolatori?
Quando, per cambiare l’azione di un bambino, agiamo sul suo stato mentale, agendo su angoscia, paura, senso di colpa, stiamo manipolando.
“Se mi vuoi bene, smetti di urlare quando giochi”.
“Se non mangi tutta la pasta, Gesù piange”
“ah, quindi vuoi stare il week end con il papà? Lasci la mamma sola?”
“Vai pure, divertiti con la nonna. Anche se papà resta solo non fa niente, basta che sei felice tu”.
La comunicazione non violenta e non manipolativa è così centrale per la crescita di bambini e adulti non co-dipendenti e non manipolativi che ho dedicato molte risorse gratuite (come l’articolo specifico su come Impostare una comunicazione non manipolativa con i tuoi bambini) che più strutturate, come un intero corso.