Scegliere la scuola elementare per i nostri bambini; in base a cosa fare la scelta?
Meglio un asilo pubblico o privato?
Meglio scegliere in base a questioni logistiche o in base al metodo?
No, non sono domande retoriche; anche la logistica incide sulla serenità familiare, quindi meglio una scuola del metodo che preferiamo ma a un’ora di traffico in tangenziale o una scuola più “comune”, ma vicino casa o vicino casa dei nonni, che stressi di meno noi e i bambini (che assorbono come spugne il nostro stress)?
Ecco alcune dritte per questa scelta importante e complessa (se vuoi raccontarmi come hai fatto la tua scelta, dimmelo sotto questo post su Instagram)
Puoi ascoltare i contenuti di questo articolo e altri approfondimenti nell’episodio 33 del mio podcast
Più che la reputazione, conta l’unicità di tuo figlio
Alcune scuole hanno un nome altisonante, hanno un metodo di cui tutti parlano bene o che ha storicamente una buona reputazione nella nostra città.
Siamo attirati da asili montessoriani da prima che nascano i nostri figli, o ci incuriosiscono scuole elementari sperimentali in cui si insegnano tre lingue da subito. Ma ricordiamo sempre che chi va in quell’asilo o in quella scuola sono i nostri figli, non la prosecuzione del nostro ideale di metodo pedagogico.
E a 3 anni come a 6 abbiamo avuto tutto il tempo per imparare a conoscere questi piccoli individui, che hanno delle loro unicità.
Osserva il tuo bambino e chiediti prima cosa potrebbe rendere più sereno lui, nell’approccio di scuola e asilo, prima ancora che quello che racconteremo ad amici, nonni, parenti e a noi stessi quando diremo a che scuola li mandiamo.

Scuola e asili pubblici o privati? Cosa è meglio
Ovviamente, dipende. Ma partiamo dal presupposto che non tutti hanno la possibilità di fare questa scelta; già poterci pensare su vuol dire che siamo privilegiati.
Ciò detto, anche in questo caso io suggerisco, come pedagogista e come mamma che ci è passata, di soppesare pro e contro delle opzioni che abbiamo davanti, sia nel pubblico che nel privato.
Quali stimoli vorresti dare ai tuoi bambini?
Io ad esempio ho scelto sempre le scuole statali perché, al netto degli stimoli pedagogici di metodi specifici nelle scuole paritarie, il pubblico dà a Ginevra e Letizia la possibilità di relazionarsi con persone e bambini con storie eterogenee e variegate.
Non sempre e non per tutti i bambini la scuola privata è sinonimo di “migliore”; ad esempio, in una scuola privata cattolica, per quanto il metodo possa essere ineccepibile, i bambini difficilmente si relazioneranno con bambini di altre religioni o di famiglie atee.
Anche in questo caso è una questione di scelta di stimoli educativi.

Elenca pro e contro e metti tutto su una bilancia
Nessuna scuola sarà perfetta: alcune avranno il metodo che preferisci, ma saranno molto lontane. Altre saranno vicine, ma di strutture più vecchiotte, altre avranno fantastiche maestre, ma classi troppo piene.
Io consiglio, in questo enorme insieme di caratteristiche positive e negative, di mettere tutto su uno schema di fattori a favore e sfavore delle diverse scuole disponibili e soppesare tutto su una bilancia realistica che tenga in considerazione prima di tutto, come sempre, il bambino.
Ricorda che in quel luogo, con quella routine di risveglio-partenza-arrivo e ritorno ci dovrà convivere per un po’ di anni.
Cosa guardare agli open day

Tanto per cominciare, andate agli open day; so che è impegnativo, ma quella della scuola è una scelta importante, un luogo che comporterà delle sfide e per questo è importante vedere luoghi, comprendere i metodi, e immaginare i nostri bambini che, per alcuni anni importanti della loro vita, in quel posto con quell’ambiente dovranno entrarci tutti i giorni.
A cosa fare caso durante gli open day?
Se la scuola ha a disposizione lavagne interattive in ogni classe, sarà un elemento che verrà sottoposto alla nostra attenzione.
Ci verranno mostrate tutte le eccellenze e i lati rilevanti della scuola, ma la scuola non la fanno solo le pareti e le attrezzature.
La scuola la fanno le persone; come parlano e come si relazionano con voi e con i bambini gli educatori e le educatrici?
E le dirigenti?
Quali sensazioni vi trasmettono?
Non sto invitando a giudicare al primo sguardo, ma a fidarvi del vostro feeling e del vostro istinto.
E se non ho il privilegio di poter scegliere la scuola?

Non tutti hanno la fortuna di poter scegliere: ci sono questioni logistiche ed economiche da tenere a mente e molte famiglie devono, per forza di cose, scegliere una scuola pubblica o una scuola vicina a casa, che sia paritaria o statale.
Ai genitori che non possono scegliere la scuola, o che hanno meno opzioni, dico di stare tranquilli, non state facendo un torto ai vostri figli perché non vi potete indebitare per la scuola o perché proprio non ce la fate a fare 10 km di strada ogni giorno per portarli all’asilo che fa didattica all’aria aperta.
Nessuna scuola, neanche la migliore, potrà mai riempire un bagaglio educativo al 100%.
Se i nostri figli vanno in un asilo o scuola in cui manca una parte di didattica, come la didattica all’aperto, che per noi è importante, vuol dire che dovremo inserire noi quella parte di pedagogia nella nostra vita famigliare.
Questo è un punto importante per tutti: nessuna scuola e nessun asilo sarà perfetto e sarà mai il solo riferimento educativo. L’approccio pedagogico familiare è insostituibile e preponderante nella loro crescita.