Liberi di colorarsi.
Ho deciso di scrivere questo articolo come base per un approccio alle attività più “sporchevoli” che spesso mettono un po’ in crisi i genitori.
Parlerò di tempere, ma i concetti base di questo articolo valgono per tutte quelle attività più “complesse” che a volte ci spaventano.
I bambini si sporcano, la casa si sporca e poi? C’è da pulire, il bambino non vuole lavarsi, non so come pulire il pavimento quando il bambino è in giro per casa….. e altre mille domande frullano nella testa dei genitori, che spesso preferiscono lasciare che i bambini la facciano a scuola o all’asilo.
Ma io oggi ve la voglio consigliare, e sapete perché?? Perché è la mia attiva preferita!
Si, io sono educatrice “so come fare”, vero?
In realtà non è così.
Il motivo per cui AMO proporre le tempere a Letizia e Ginevra è che esse sono la massima espressione della loro presenza.
Le tempere lasciano un segno forte, netto ed evidente della presenza del bimbo nel mondo.
Non è una di quelle attività che però, si possono fare “a caso”.
Ci sono alcuni fattori che vanno presi in considerazione prima di proporle.
- Adulto consapevole
L’adulto che propone l’attività – che può essere mamma, papà, nonna, zio, eccetera, deve ESSERCI. E non intendo solo fisicamente, deve esser pronto psicologicamente, aver voglia di star accanto al bimbo, di vederlo colorato, colorare e aver tempo dopo di pulire e sistemare. Non sentitevi obbligati a fare questa attività oggi, o quando leggerete questo articolo! Prendetevi del tempo, e capite se avete voglia di farlo!!
Un adulto rilassato riuscirà ad osservare l’attività con occhi diversi, non vedrà solo il pavimento colorato, ma la gioia negli occhi del bambino.
- Al primo posto il piccolo
Ricordiamoci sempre che il motivo per cui state inziando questa attività è far passare del tempo di qualità al vostro bimbo.
Non per questo dobbiamo dimenticarci di osservare i suoi segnali: l’attività pittorica richiede una grande concentrazione del bambino.
Spesso le attività falliscono perché il piccolo non ha voglia di farlo, e magari la seconda volta andrà benissimo perché è stata proposta nel momento giusto!
È compito del genitori proporre l’attività giusta al momento giusto! Se è un periodo stressante proponiamo la posta di sale o il didó che aiuta a scaricare le ansie.
Le tempere sono da proporre quando il bambino è calmo e sereno, ha voglia di mettersi in gioco e sporcarsi!!
- Tempere in relazione all’età.
L’attività pittorica (così come la maggior parte delle attività) sono da proporre in relazione all’età del bambino.
Un bambino di un anno non giocherà con le tempere come un bambino di 5 anni, seppur i materiali sono gli stessi!!
Fino ai due anni il mio consiglio è quello di proporla su un grande figlio di carta – se non trovate il cartellone Ikea vende un rotolo perfetto (QUI) così che il bambino abbia tanto spazio a disposizione sul quale sperimentare.
Più il bambino cresce più possiamo rimpicciolire lo spazio di lavoro, in quanto il bambino piano piano conosce il concetto di spazio.
Non arrabbiamoci se a due anni colora fuori dal figlio!! Piuttosto, siamo noi genitori a dover proporre le attività in base alle competenze del bimbo che abbiamo di fronte.
Le prime volte proponete solo foglio e tempere (io uso queste della Giotto che si lavano benissimo anche sui vestiti) poi piano piano iniziate a inserire pennelli, stampini, spugne e Tutte quelle bellissime idee che si trovano su pinterest!!
- Se il bambino non vuole sporcarsi
Se il vostro bambino non ama vedersi con le dita nella tempera non abbattiamoci!
Iniziamo a presentargli l’attività poco alla volta, magari inizialmente con colori pastello che colorano meno, e chiamiamo le sue mani “colorate” e non “sporche” così da non associarlo a una cosa negativa. E poi tanta pazienza, senza insistere altrimenti si rischia l’atteggiamento di rifiuto!
I pennelli con l’impugnatura larga per favorirne l’utilizzo li trovate QUI.
Noi vi resta che divertirvi!
Elena