Andare ai matrimoni con bambini: come gestirli?

bambini ai matrimoni
Disciplina Dolce

Andare ai matrimoni con bambini: come gestirli?

C’è chi ama i matrimoni e chi li tollera, c’è chi li ama ma al terzo in un mese inizia a tollerarli poco, e poi c’è chi, come te e me, può amarli o meno ma deve comunque capire come gestire i matrimoni con bambini.

Come fare per godersi la festa e non stressare dai bambini e non farci stressare da loro stati di stanchezza o sovra eccitamento?

Vediamo insieme un po’ di consigli e riflessioni, buone pratiche e trucchetti.

Puoi ascoltare i contenuti di questo articolo nell’episodio 24 del mio podcast.

Chi ha figli piccoli, divide i matrimoni in tre tipologie:

  • I matrimoni Chid free (senza bambini), in cui si chiede espressamente di non portare i bambini;
  • I matrimoni Child Friendly, in cui, al contrario, i bambini sono i benvenuti e in cui sono previste attività strutturate per intrattenerli;
  • I matrimoni “se volete portateli, ma son fatti vostri”, che corrisponde al 90% dei casi.

La prima tipologia, è escludente a monte: chi non sa a chi lascare i piccoli o non ama l’idea di una festa nella quale i figli non sono i benvenuti, non partecipa. Problema risolto.

La seconda tipologia è la preferita soprattutto da sposi con bambini o con molti invitati genitori di bambini e ci aiuta molto (ma è anche un costo aggiuntivo e un onere organizzativo in più per li sposi).

Prima di darti consigli basati soprattutto su questo terzo tipo di diffusa tipologia di matrimoni, facciamo alcune riflessioni su quello che prova un bambino piccolo in contesti come quello dei matrimoni.

Perché un matrimonio è sfidante per un bambino

Perché i bambini fanno i capricci ai matrimoni? Lo sai, i capricci non esistono, e ci sono sempre motivazioni profonde soprattutto in esseri umani ultra sensibili come i piccoli.

A livello cognitivo sopportare un matrimonio è difficile, perché c’è confusione, caos, è palesemente una situazione “non normale”.
Si esce del tutto fuori dalle routine e questo i bambini lo percepiscono, alternando adrenalina a stanchezza.

I piccoli sono inoltre al centro dell’attenzione, a prescindere se siano damigelle o paggetti: sono “carini e coccolosi”, sono vezzeggiati, vedono parenti spesso semi sconosciuti, ed è un susseguirsi di
“Saluta la zia”,
“Dai un bacetto al cuginetto”
“fai vedere le scarpine nuove”….
Spesso penso che la crisi adolescenziale non sia che una vendetta per tutti gli stimoli ricevuti ai matrimoni dell’infanzia!

Scherzi a parte… non c’è da stupirsi se in un contesto come quello dei matrimoni, i bambini ci mettano in difficoltà con corse sfrenate alle quali dobbiamo star dietro con i tacchi, incapacità di stare seduti per ore a tavola, stanchezza e pianti.

Ecco quindi un po’ di buone pratiche e consigli per non impazzire con dei bambini ad un matrimonio (e non render matti loro e i loro, con pretese al di sopra delle loro attuali possibilità).

Prevediamo dei break…

Pretendere che un bambino di meno di 4 anni stia zitto e seduto in chiesa o nel luogo della cerimonia, è un’utopia. Prevediamo, soprattutto per bambini al di sotto dei tre anni, delle pause per sgranchirsi, passeggiare, spostarsi dal tavolo o per uscire dalla chiesa.

Prepariamoli

Ai bambini di 4, 5, 6 anni possiamo permetterci di illustrare come si terrà il matrimonio, qualche giorno prima.
Spieghiamo cosa aspettarsi, che ci saranno due sposi vestiti con abiti molto belli, che ci saranno confetti e caramelle, che ci sarà un momento in cui staremo tutti seduti ad ascoltare.

E prepara una frase in codice da condividere con i piccoli quando saranno stanchi. Ad esempio:

“Quando sei stanco, dimmelo perché andiamo fuori, ci sgranchiamo un po’ e rientriamo”.
E magari, approfittiamone anche noi, perché se una cerimonia dura due ore (il 10 agosto a 48 gradi percepiti) forse il problema non sono i bambini ai matrimoni.

Alterniamoci

bambini al ristorante

Entriamo nell’ottica che sarà difficile potersi divertire sempre insieme, mamma e papà (o mamma e mamma o papà e papà) per tutta la cerimonia e la festa.

Ci saranno dei momenti in cui starete insieme al tavolo e magari riuscirete anche a farvi un ballo insieme, ma in linea di massima, ci sta che si debba badare a turno ai piccoli.
O, all’evenienza, giocare e ballare tutti e tre insieme!

Prepara uno zaino con dei giochi

Portiamo uno zainetto con giochi jolly da usare nei momenti in cui sembrano cedere alla noia e all’impazienza, o in cui sono stanchi di correre con altri bimbi presenti.

Cosa mettiamo nello zaino?

Non esiste una risposta assoluta per tutti i bambini; è importante mettere elementi che a loro piacciono (inutile portare libri o album da disegno se già di default non sono cose che amano).

Decidete insieme cosa portare!

Ricordate sempre che i bambini amano le routine e per quanto amino anche esplorare contesti nuovi, una lunga giornata in un contesto che rompe tutte le loro abitudini li potrebbe mandare in tilt (pianti, urla, renderli troppo sfrenati). Avere qualcosa di loro, che viene da casa, li terrà più tranquilli.

Io porto spesso le bolle di sapone, di modo da far giocare le mie gemelle di 4 anni con qualcosa di loro, che viene da casa e le fa sentire un po’ più a loro agio, ma che consente anche di partecipare alla festa.

Sì l’eleganza, no alla sofferenza.

Bambini e feste

Io sono la prima che per i matrimoni ama vestirsi super in tiro, sentirsi bellissima e far sentire belle e principesse anche le gemelle.
Ma ricorda che se noi abbiamo imparato a soffrire sui tacchi e gli uomini a strozzarsi con le cravatte, i piccoli hanno tempo per imparare l’arte della sofferenza.

Ok al vestitino di tulle a inizio festa, ma pensiamo anche ad una tutina comoda per le seconde fasi.
Inutile che vi dica di NON chieder loro di non sporcarsi vero? E non solo perché è impossibile ma anche perché è crudele pretenderlo.

E se proprio non ce la fanno?

Che fare se i bambini ai matrimoni proprio non reggono, danno segnali di impazienza, piangono, vogliono andare via?

Varie possibili soluzioni:

  • Allontaniamoci un attimo, cerchiamo un posto tranquillo per parlare, per una coccola, la canzoncina preferita.
  • Trovatevi un piano B:
    se proprio non regge, è noioso e annoiato, cosa possiamo fare?
    Ad esempio decidere di andare con due auto e, in caso di crisi irrecuperabile, uno dei due genitori torna a casa.
    Oppure, salutiamo un po’ prima e andiamo a casa tutti insieme
    (per non rovinarsi tutto il matrimonio, serve flessibilità).

E no, questo non è un fallimento!
Trovare il piano B in tutte le situazioni è naturale, non è un fallimento e non deve essere un modo per notare che i figli degli altri ce l’hanno fatta e voi no (sapere come gestire la frustrazione può essere utile).

Meglio poco alla volta, meglio farli abituare piano piano ai contesti di festa e confusione. Al prossimo evento, matrimonio o festa che sia, sarà più pronto, sarà più maturo.
E mi raccomando, non aspettiamo il matrimonio successivo con l’ansia di come “si è comportato” o “come è andata a finire” nel matrimonio precedente.

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