Il tuo istinto materno non basta. E neanche Google

istinto materno e disciplina dolce
Disciplina Dolce

Il tuo istinto materno non basta. E neanche Google

L’istinto materno non basta a crescere figli felici e men che mai ad essere madri serene, consapevoli, presenti a sé stesse.

Prima di sparare, aspettate un secondo e accompagnatemi in questo ragionamento in cui, per punti chiari e logici, spiego che cosa è e da dove nasce il mito dell’istinto materno, come si è modificato culturalmente nel tempo, lungi dall’essere un archetipo fisso e biologico, e soprattutto, perché non basta a crescere figli felici e ad essere madri serene.

Partiamo dalle basi.

Elena cortinovis - Mamma - educatrice - disciplina dolce

Che cosa è l’istinto materno?

Secondo la definizione Treccani, l’istinto è “ogni propensione naturale che, anche in contrasto con la ragione, spinga gli individui a compiere atti o a seguire comportamenti propri di tutta la specie umana, eventualmente comuni ad altre specie…”

tra queste propensioni, insieme all’istinto di conservazione, sopravvivenza e l’istinto sessuale abbiamo interiorizzato anche il concetto di istinto materno, cioè la naturale propensione di una donna ad essere madre e la naturale propensione di una madre alla cura e alla protezione di bambini.

La maternità è, a suo modo, modificato dalla cultura

disciplina dolce - elena cortinovis

Capiamo bene come la lingua, influenzata e costruita dalla cultura, presenta già in questo caso una definizione problematica: le donne scelgono la maternità e ne iniziano a sentire il desiderio in base ad una serie di condizioni ambientali, sociali, culturali molto vaste e variabili.

L’istinto materno delle nostre nonne non è come il nostro

La voglia di diventare madre nel 1950 non “arrivava”, come un’ascia biologica, alla stessa età media del 1990 o del 2010.

Già questo ci lascia capire che una donna ha biologicamente la possibilità di diventare madre ma ha culturalmente la possibilità di scegliere se e quando diventarlo e come gestire tale maternità; anche quest’ultima scelta è strettamente legata a condizioni sociali, ambientali e culturali.

Se ci pensi, molte delle cose che ci sembravano istintivamente giuste in passato, come le punizioni corporali a casa e a scuola, il lasciare il bambino nel fasciatoio a piangere “così fa aria ai polmoni” non sono viste oggi allo stesso modo.

L’istinto materno è un mito (da sfatare)

cosa è l'istinto materno

L’istinto materno visto come necessità di mettere al mondo un figlio è, di per sé, un mito inventato.
L’istinto materno letto come capacità innata di capire cosa sia meglio per il nostro bambino è anch’esso un mito.

Se una mamma più di un estraneo e, spesso ma non sempre, più di un papà, nei primi mesi capisce il motivo per cui sua figlia piange, non è per istinto materno ma perché, probabilmente avendoci passato insieme più tempo aver imparato a decodificare segnali ben precisi, è più avvezza a comprenderli.

Per questo dobbiamo capire che non siamo mamme o donne mancate quando siamo confuse e ci sentiamo perse davanti ad un pianto, un messaggio che non comprendiamo dei nostri figli, ogni volta che commettiamo un errore.

Per lo stesso motivo, chi dice “Non ho istinto materno” deve sapere che in realtà non lo hanno neanche le altre donne (o le altre mamme).

Alcune hanno desiderio di maternità, ma no, questo non ha nulla a che fare con l’istinto.

Le scelte educative… non sono istintive

istinto materno e disciplina dolce

Se non è istinto la voglia di avere dei bambini, ma una scelta ponderata fatta in base a desiderio, possibilità, contingenze ambientali e voglia di mettersi in gioco, non è istinto neanche educare.

Le scelte educative devono essere fatte da analisi ponderate di quello che rende felici noi come genitori e i bambini come individui complessi, con bisogni e personalità.

La buona notizia è che questo tanto discusso, sopravvalutato istinto materno non è la sola cosa alla quale possiamo fare affidamento come madri; i tempi sono maturi per capire essere genitori è un percorso educativo che riguarda i bambini ma anche e soprattutto i genitori.

Purtroppo non basta neanche Google

ambientamento e distacco

Se la genitorialità fosse una serie di risposte istintive date dal nostro corpo di mammiferi, non andremmo su Google a cercare come si fa lo spannolinamento, come mai mia figlia ancora non parla, perché mia figlia piange e via dicendo…

Come genitori spesso ci sentiamo soli, abbiamo bisogno di risposte.
Eppure anche Google, tanto utile e tanto amato, può dare risposte molteplici, non sempre corrette, confusionarie.

A volte serve una guida esperta, umana, oppure una rete di persone che possano capire le tue scelte come genitore e discuterne, invece che dirti solo “come fare cosa” perché ci sono già passate.

La disciplina dolce (che qui ti spiego in 10 semplici punti) ci aiuta a crescere con i nostri bambini, a diventare persone migliori con i nostri figli, ad essere guide consapevoli e consente anche ai nostri figli di insegnarci davvero qualcosa!

Ok, adesso… pronti, puntare… fuoco!
(Scherzo, niente pallottole qui, solo educato scambio di opinioni, lo sapete :-) )

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