Vuoi sapere come prevenire le influenze dei bambini nella stagione fredda? Aumentando le attività all’aperto.
In questo articolo capiremo perché è importante far giocare i bambini all’aperto anche in inverno, come coprirli in modo “logico” e come cambiare noi stessi approccio verso le attività all’aperto in pieno inverno.
Io sono Elena Cortinovis, educatrice, pedagogista e convinta sostenitrice della Disciplina Dolce.
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La medicina dice che è molto più facile ammalarsi al chiuso che all’aperto, anche e soprattutto per i bambini, perché è al chiuso che batteri e virus si trasmettono, dal momento che nei luoghi chiusi e riscaldati la bolla relazionale è più stretta e le occasioni di contagio, che sia di raffreddori o virus influenzali, aumentano.
Inoltre, i riscaldamenti tendono a seccare le mucose nasali, che sono le nostre prime alleate per tenere a bada virus e batteri.
Se vuoi, puoi ascoltare i contenuti di questo articolo nell’episodio 48 del mio podcast
Secondo i pediatri i bambini in inverno dovrebbero passare più tempo all’aperto rispetto, per assurdo, all’estate.
I motivi sono tutto sommato semplici ed intuibili:
- Giocare all’aperto diminuisce la possibilità di trasmissione di virus che è al contrario facilitata dagli spazi chiusi e riscaldati;
- La luce naturale, anche in inverno, aiuta a fissare la vitamina D, importantissima per il metabolismo del calcio e per prevenire le infezioni.
- In inverno non ci sono mai ore eccessivamente calde, per cui si riducono i rischi legati all’esposizione a raggi solari troppo forti e raggi UVA.
- L’attività all’aperto riduce il rischio di obesità infantile, e anche per questo non è un tipo di attività da abbandonare neanche nei mesi più freddi.
Il dubbio che attanagli i genitori più apprensivi è quello dell’abbigliamento più caldo, adatto a giocare fuori.
Ma la prima sorpresa è che no, l’ideale non è trovare l’abbigliamento più caldo bensì quello più confortevole e più flessibile in base alla temperatura esterna e quella interna e l’abbigliamento adatto a non far sudare eccessivamente.
Come vestire i bambini per attività all’aperto in inverno
Inutile “imbacuccare” i bambini in pesantissimi piumini, scarponi, doppio cappuccio e impedire ogni possibile movimento.
I bambini si muovono e più li appesantiamo più suderanno;
Meglio munirsi di un buon intimo termico con materiali naturali come lana e seta, ideali a proteggere il corpo negli sbalzi di temperatura.
Se piove, stivaletti anti pioggia e cappottini impermeabili (ebbene sì, sì, e ancora sì, si gioca fuori anche se c’è un po’ di pioggerellina).
Cappellino, croce e delizia: se il bimbo se lo toglie, non facciamola diventare una crociata. Se il bambino sta sudando troppo, siamo noi stessi che dobbiamo capire che forse è il momento di toglierlo.
Se la lana dà fastidio (capita spessissimo, sia ad adulti che a bambini) la fibra di bambù è un materiale naturale dal grande potere termoregolatore, molto più sopportabile sulla testa della “lana che punge”.
Anche secondo gli educatori e i pedagogisti come me, le attività all’aperto non devono essere abbandonate per nessun motivo, neanche nei mesi invernali.
Giocare a sotto la pioggia, giocare nella neve, cercare le foglie secche e studiarne i colori stimola la curiosità, dà input multisensoriali, in grado anche di motivare il gioco autonomo e destrutturato, con tutte le magiche conseguenze nella sua crescita di questi due approcci al gioco.
Lo spazio “fuori”, quello che è oltre le mura di casa o dell’asilo o della scuola, devono diventare per i nostri bambini uno spazio amichevole, nel quale si sentono a loro agio sempre e questo è più complesso quando l’attività all’aperto è relegata ai pochi giorni di vacanze estive e a qualche gita scolastica in primavera.
Ed è qui che entra in gioco la sfida per noi genitori: siamo pronti a far diventare la natura e l’aria aperta parte del nostro vissuto familiare, tutto l’anno?
Farebbe più che bene anche a noi, alla nostra salute e alla nostra crescita.