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Come essere assertivi… senza essere autoritari

come comunicare
Disciplina Dolce

Come essere assertivi… senza essere autoritari

Come essere assertivi, con i nostri bambini ma anche con gli adulti?
Come far valere il tuo punto di vista e i tuoi bisogni?
Come migliorare i rapporti che hai con chi ti sta intorno e senza sembrare maleducato?

Diventare persone assertive: cosa vuol dire realmente?

Come essere asserivi, sicuri del nostro punto di vista o almeno del nostro diritto ad esprimerlo, insieme ai nostri bisogni come esseri umani, genitori, cittadini?

Ci sono delle regole e delle tecniche del mondo della comunicazione efficace che ci vengono in aiuto e ci aiutano ad essere assertivi, o meglio, ci aiutano ad imparare ad esserlo, senza risultare prepotenti e autoritari.

Soprattutto, ci sono delle riflessioni e buone pratiche che ci aiutano ad essere assertivi anche se l’espressione delle nostre emozioni e dei nostri bisogni non hanno fatto parte della nostra educazione; è possibile imparare, ma soprattutto interiorizzare dei concetti che forse non ci sono stati insegnati.

come essere assertivi - alena cortinovis

Prima di andare avanti, permettimi di ricordarti che su questo sito è disponibile il mio corso sulla comunicazione, in cui parliamo nel dettaglio anche di come diventare comunicatori assertivi e rispettosi, empatici e… convincenti.
Utile ovviamente ai genitori, ma anche a chiunque altro.
Se vuoi, puoi sbirciare il video in anteprima a inizio corso.

Anche nella genitorialità, l’assertività è importante.


Ci dà quella sicurezza e quella coerenza comunicativa di cui i nostri piccoli hanno bisogno per diventare adulti sicuri, ma ci dà anche una certa dolcezza nell’esprimere necessità, “comandi” e indicazioni, che non comportano frustrazione nei loro piccoli cervelli in fase di evoluzione e cristo.

Se non ti servono altre ragioni per convincerti dell’utilità di una comunicazione non passiva, non autoritaria ma assertiva, possiamo iniziare a capire alcuni spunti per diventare assertivi.

educatrice e consulente per l'infanzia elena cortinovis

Ma cosa è davvero l’assertività?
L’assertività è un comportamento che permette a una persona di agire nel proprio pieno interesse, di difendere il proprio punto di vista senza ansia esagerata, di esprimere con sincerità e disinvoltura i propri sentimenti e di difendere i propri diritti senza ignorare quelli altrui.

La comunicazione (compresa quella assertiva) passa attraverso molti canali, che possono essere riassunti con tre macro aree:

  • Comunicazione Verbale
  • Comunicazione Non Verbale
  • Comunicazione Paraverbale
corso di formazione per educatori - elena cortinovis

Essere assertivi nella comunicazione verbale

La comunicazione verbale consiste, semplicemente, nelle parole che escono dalla nostra bocca.
La comunicazione verbale corrisponde sì e no al 30% della nostra comunicazione. Il restante 70% è l’unione del non verbale e del paraverbale.

Con i bambini la comunicazione verbale è la comunicazione più diretta, ma anche il paraverbale, del quale parliamo tra un attimo, è importantissimo.

La comunicazione verbale può essere divisa in

  • passiva
  • aggressiva
  • assertiva

Comunicazione verbale passiva:

etichettare i bambini

ahimè, ne sono stata schiava anche io per tanti anni.
Il pensiero secondo cui “se dico questa cosa, posso ferire i nonni, posso fare arrabbiare i miei genitori, posso litigare, e io non voglio litigare…”.
La paura di risultare maleducata, altezzosa, una che se la tira… mi faceva paura. E fa paura a molte e molti. La paura di non piacere, la paura delle critiche, la paura di trovarsi nel mezzo di un conflitto.

La comunicazione passiva viene dalle nostre bias e limiti interiori, da idee che abbiamo interiorizzato negli anni di formazione.
Tra queste idee limitanti, siamo dell’idea che “è sbagliato dire di no”.
Siamo dell’idea che “non possiamo contraddire chi ha più esperienza di me”.
“Non mi posso permettere di…”.
E potremmo andare avanti all’infinito, ma è meglio arrivare a possibili strumenti per rimediare.

  1. Valuta oggettivamente i tuoi pensieri (sono pensieri basati su fatti reali e utili o… ci stiamo facendo film e paranoie?)
  2. Prova a smentire i tuoi pensieri limitanti, quando vuoi dire qualcosa ma credi che non sia opportuna.

Comunicazione verbale aggressiva

è la manifestazione di un’emozione prorompente. Un rimprovero, un’ingiunzione, una pretesa espressa a voce alta.
“Non mi ascolti mai!”, “ma possibile che mi dai sempre torto”, “adesso vai da tua madre e le dici di smetterla”.

A cosa è dovuto questo approccio?
Frustrazione, paura di non essere capiti con metodi di comunicazione più pacati, mancato controllo delle nostre emozioni, incapacità argomentativa (non mi so spiegare, quindi attacco).

Rifletti sul fatto che se siamo aggressivi 9 volte su 10 non dipende dall’altro, ma da noi.
Impariamo ad argomentare e ad essere sicuri delle nostre posizioni.

Prendiamo in considerazione anche l’idea di poter cambiare idea; solo così c’è la reale possibilità che, invece, la cambi il nostro interlocutore.

Potrebbe interessarti questo episodio del mio podcast su come guardaci dentro quando usiamo una comunicazione aggressiva

Comunicazione verbale assertiva

Ci permette di affermare i nostri bisogni pur riconoscendo quelli degli altri.
Si tratta di un modo per affermare le proprie posizioni senza dominare, senza svalutare, ma anche senza farsi dominare o svalutare.

Questo modo di comunicare legge i problemi relazionali non come colpa dell’altro (lui non mi ascolta, lui ha torto, lei non capisce).
La comunicazione verbale assertiva parte dal presupposto che “forse non ci siamo capiti, riproviamoci”.

Nel corso sono presenti anche 7 punti ed esercizi che ti aiuteranno a limitare al minimo gli attacchi aggressivi e le “fughe”, cioè momenti di remissività e passività.

mamma si rifa le tette

Essere assertivi nella comunicazione paraverbale

La comunicazione paraverbale è composta da

  • tono,
  • ritmo,
  • timbro
  • volume.

Questi elementi ci dicono tanto di quello che prova il nostro interlocutore… e può dirci molto su noi stessi.

Un tono sicuro, un ritmo adatto al contesto e all’interlocutore, un timbro che ti rappresenta realmente, un volume medio con picchi di enfasi sulle parole importanti nel nostro discorso, sono combo perfette per una comunicazione assertiva.

Un ritmo frenetico e veloce, tipico degli esami universitari di chi ha studiato tanto e vuole dimostrarlo subito, trasmette in realtà insicurezza.
Rifletti sul tono che hai quando fai una richiesta speciale al ristorante, al tuo partner, ai tuoi figli.

Ti racconterà molto di quello che ti porti dentro e che può essere utile modificare per diventare assertivi.

Essere assertivi nella comunicazione paraverbale

elena cortinovis soffia su una candela
  • Sguardo
  • Espressività
  • Gestualità e postura

sono i tre elementi della comunicazione paraverbale e ci insegnano che comunichiamo con tutto il nostro corpo.
E non comunichiamo solo quello che abbiamo in mente ma anche il nostro passato, i nostri bias, la nostra educazione.

Il nostro corpo è fondamentale per essere assertivi: se con la voce esprimo un bisogno, ma il mio sguardo è sfuggente, le spalle curve e il tono di voce basso… la comunicazione assertiva non funziona, purtroppo.

Imparare come essere assertivi non è qualcosa che si apprende in un giorno, serve auto analisi, lavoro su noi stessi, capacità di mettere in discussione i nostri trascorsi e persino i nostri punti di vista, sforzandoci ad argomentarli meglio con noi stessi per poterli argomentare meglio con gli altri.

Se ti va, raccontami su Instagram quale è il tuo principale problema nella comunicazione.

Tendi ad essere remissiva o aggressiva?
Perché vorresti imparare a comunicare in modo più assertivo?

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